Buon… Vendredi Fou a tutti! (e qualche consiglio per gli acquisti)

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Oggi è il Black Friday, il giorno che, secondo un’usanza arrivata recentemente dagli Stati Uniti in Europa (e in gran parte del mondo), segna l’inizio del periodo di vendite natalizie con sconti eccezionali.

E allora, se siete in vena di acquisti, vi suggeriamo qualche libro a tema “anglicismi e dintorni”. Non sappiamo se sono scontati, ma certamente sono interessanti!
 



 

Partiamo con La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi, libro del 2015 frutto di un convegno svoltosi presso l’Accademia della Crusca di Firenze con la collaborazione dell’associazione Coscienza Svizzera e della Società Dante Alighieri. Il volume si caratterizza soprattutto per la prospettiva internazionale: propone un serrato confronto con la situazione di altre lingue romanze, in modo da verificare e giudicare in un quadro europeo la dimensione dell’incontro con l’inglese. Lo trovate in vendita in Rete su IBS, Amazon e altri negozi in linea.

Restando sul confronto tra lingue romanze e proseguendo in ordine di pubblicazione, troviamo Italiano urgente. 500 anglicismi tradotti in italiano sul modello dello spagnolo. Opera di Gabriele Valle, autore dell’omonimo sito, pubblicata nel 2016. Un saggio originale che dà forma italiana a più di cinquecento parole inglesi che si sono insinuate nel nostro lessico. L’opera si presenta come un vocabolario informale e ragionato che, di fronte a ogni anglicismo di cui si occupa, tenta di persuadere il lettore della idoneità di una scelta traduttiva, il cui uso viene proposto alla comunità. La traduzione dei termini prende a modello la lingua spagnola, che agisce spesso da filtro. Lo trovate su IBS, Amazon e altrove.

È del 2017 il saggio Diciamolo in italiano, di Antonio Zoppetti, che quantifica l’invasione degli anglicismi negli ultimi 30 anni. Numeri alla mano, gli anglicismi sono più che raddoppiati, la loro frequenza d’uso è aumentata e stanno penetrando profondamente nel linguaggio comune. Il rischio di parlare l’itanglese è sempre più concreto, soprattutto perché, stando ai principali dizionari, dal 2000 in poi i neologismi sono per quasi la metà inglesi. La politica è infarcita di tax, jobs act, spending review e di inutili anglicismi che penetrano persino nel linguaggio istituzionale (welfare, privacy, premier) e giuridico (mobbing, stalking) amplificati dai mezzi di comunicazione. Il mondo del lavoro è ormai fatto solo di promoter, sales manager e buyer, quello della formazione di master e di tutor, e tutti i giorni dobbiamo fare i conti con il customer care, gli help center o le limited edition delle offerte promozionali. Il risultato è che, sempre di più, mancano le parole per dirlo in italiano. IBSAmazon

Ed è ancora un’opera di Zoppetti a concludere la nostra breve rassegna. Attenzione attenzione: un’opera nuova di zecca, che uscirà solo tra pochi giorni. Torneremo a parlarne sulle pagine del nostro sito, ma si tratta de L’Etichettario. Una raccolta di 1800 alternative e sinonimi agli anglicismi più frequenti, senza proporre traduzioni “azzardate” (come guardabimbi per babysitter o fubbia per smog). Senza alcun purismo, e alcun elenco di forestierismi da bandire: conoscere più parole, più sinonimi, più alternative ci permette di ampliare il nostro lessico, di esprimerci in modo più ricco e vario. Insomma, un dizionario di alternative agli anglicismi. Vi suona familiare? Be’, perché una dizionario della Alternative Agli Anglicismi, dello stesso autore, in aggiornamento continuo (e collaborativo) è già disponibile gratuitamente in Rete, ospitata proprio dal nostro portale. Questa versione cartacea però, è un prodotto editoriale interessante e molto ben fatto: trovate più informazioni sul sito dell’editore.

Insomma, se volete far compere e informarvi sul tema dell’itanglese e degli anglicismi nella lingua italiana, ora avete qualche spunto per riempire il vostro carrello durante questo Black Friday.

Ma poi, ‘sto Black Friday, è proprio un prestito indispensabile e intraducibile? Sembrerebbe di sì, dato che lo si trova senza alternative non solo in Italia ma anche in

Spagna

Francia

Messico

Brasile

Canada…

 

Canada? Per essere più precisi, nel Canada anglofono. Perché in quello francofono si trova l’unica vera alternativa diffusa al Black Friday: il Vendredi Fou. Un venerdì (di spesa) folle, che forse è anche più carino di un venerdì nero che fa più pensare a un lutto.

Nell’immagine qui sopra, tra l’altro, notate che anche la sigla del fuso orario, HNE, è in francese. Sta per Heure Normale de l’Est, in inglese… EST, inteso come Eastern Standard Time. Sulla lingua francese, in Quebec, non si scherza e non si molla di un millimetro.

Siete curiosi di sapere se anche altri presunti anglicismi insostituibili, da qualche parte sono stati sostituiti con successo? La risposta è sì, come brainstorming, graphic novel e computer, per dirne alcuni. Per il resto, vi rimandiamo a questo articolo.

Per trovare tutte le risorse di Italofonia.info dedicate all’itanglese, potete invece visitare il nostro minisito tematico.


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