Una legge per l'italiano
La Repubblica italiana ha leggi specifiche per tutelare il proprio patrimonio artistico, paesaggistico, gastronomico, ma non ha una vera politica linguistica che tuteli e promuova la sua lingua nazionale: l’italiano.
Crediamo che la lingua italiana sia un patrimonio di tutte le persone che nel mondo la parlano, la studiano, la amano e che sia parte integrante del patrimonio culturale dell’Italia. Per questo motivo sosteniamo con forza la petizione per una proposta di legge per l’italiano presentata il 22 marzo 2021 ai due rami del parlamento italiano. da un gruppo di cittadini, appoggiati dal collettivo Attivisti dell’italiano e dell’associazione Italofonia cui fa riferimento il nostro portale. Più in basso puoi trovare il testo completo, nella scheda “Cosa dice la proposta”.ELEZIONI POLITICHE 2022: UN’OCCASIONE DA COGLIERE!
Fai sapere ai politici che per te l’italiano conta! Scrivi a:
Fabio Rampelli ha sostenuto nella passata legislatura, da deputato, due mozioni riguardanti l’italiano: una sull’istituzione del Consiglio superiore della lingua italiana, per la sua tutela e promozione, l’altra per l’inserimento dell’italiano come lingua ufficiale in Costituzione. Da vicepresidente della Camera ha richiesto che tutti gli atti fossero scritti senza anglicismi.
A Fabio Rampelli
Questa petizione è chiusa.
Data di scadenza: Sep 25, 2022
Firme raccolte: 119
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Federico Mollicone è responsabile Cultura del suo partito, e ha presentato nel 2021 una mozione per l’inserimento dell’italiano lingua ufficiale in Costituzione.
A Federico Mollicone
Questa petizione è chiusa.
Data di scadenza: Sep 25, 2022
Firme raccolte: 49
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Michele Nitti , deputato nella scorsa legislatura, è stato primo firmatario della mozione che ha istituito il Dantedì, giornata annuale dedicata a Dante Alighieri, padre della lingua italiana.
A Michele Nitti
Questa petizione è chiusa.
Data di scadenza: Sep 25, 2022
Firme raccolte: 84
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Simone Billi è stato eletto nella scorsa legislatura nella circoscrizione Estero-Europa e si è battuto a sostegno di comunità italiane e italofone all’estero, come quella nell’Adriatico orientale, con attenzione al tema della lingua.
A Simone Billi
Questa petizione è chiusa.
Data di scadenza: Sep 25, 2022
Firme raccolte: 46
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Lorenzo Lugli non è un parlamentare né si è candidato ad esserlo nella prossima legislatura. Attualmente è consigliere comunale a Pesaro. In questo ruolo, ha presentato una mozione per eliminare da tutti gli atti comunali ogni anglicismo non strettamente necessario (perché di uso comune), in nome della chiarezza verso i cittadini e del rispetto per la nostra cultura. Può sensibilizzare candidati all’interno del suo partito.
Questa petizione è chiusa. Data di scadenza: Sep 25, 2022 Firme raccolte: 52A Lorenzo Lugli
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Antonio Palmieri, Forza Italia, candidato nel collegio Lombardia 3 plurinominale come terzo in lista alle prossime elezioni, è stato deputato in altre legislature. E’ stato firmatario della mozione di Fabrizio di Stefano del 2016 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della lingua italiana e delega al Governo per l’istituzione del Consiglio superiore della lingua italiana”.
A Antonio Palmieri
Questa petizione è chiusa.
Data di scadenza: Sep 25, 2022
Firme raccolte: 43
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La senatrice Laura Garavini, eletta nella circoscrizione Estero-Europa nella scorsa legislatura e ricandidata, ha da sempre manifestato sostegno di comunità italiane e italofone all’estero, come quella nell’Adriatico orientale, con attenzione al tema della lingua. Si oppose alla chiusura della redazione di lingua italiana del canale Euronews, definendola preziosa per la “nostra immagine nel mondo”.
Questa petizione è chiusa. Data di scadenza: Sep 25, 2022 Firme raccolte: 50A Laura Garavini
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Coinvolgere il mondo politico è fondamentale. La nostra proposta di legge, anche se non discussa direttamente, può essere lo spunto su cui basare una mozione che abbia lo stesso scopo. Qui sotto trovi il testo della proposta e l’iter svolto fino ad oggi.
Il 22 marzo 2021 abbiamo presentato ai due rami del Parlamento italiano una petizione con una proposta di legge per la tutela della lingua italiana davanti all’abuso dell’inglese, attraverso i canali previsti e secondo quanto sancito dall’articolo 50 della Costituzione.
Il testo è già stato assegnato alle Commissioni competenti, sia al Senato che alla Camera, ma non è detto che venga effettivamente discusso. Per questo ci serve il tuo aiuto: firma per convincere un parlamentare a discuterla!
Ecco il testo completo della proposta di legge:
Petizione per provvedimenti legislativi a tutela e promozione della lingua italiana minacciata dall’abuso dell’inglese
§ Misure di promozione della lingua italiana e contro l’abuso dell’inglese
1) Avviare una campagna mediatica contro l’abuso dell’inglese
Lo hanno già chiesto oltre 4.000 persone in una petizione rivolta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È una strategia praticata con successo in Francia e in Spagna. I costi sarebbero irrisori e i canali istituzionali per le campagne di sensibilizzazione sociale e le “pubblicità progresso”, dal bullismo alla discriminazione contro le donne, esistono già, basterebbe usarli anche per non discriminare la nostra lingua.
2) Dare il via a un’analoga campagna nelle scuole
Servirebbe a fare riflettere e aprire un dibattito sull’abuso dell’inglese anche tra le nuove generazioni.
3) Emanare linee guida e raccomandazioni per il linguaggio dell’amministrazione e quello istituzionale
Questo approccio è già stato inaugurato con un certo successo – e con la consulenza dell’Accademia della Crusca – per la femminilizzazione delle cariche lavorative. Si potrebbero emanare analoghe linee guida e raccomandazione anche per evitare l’abuso degli anglicismi, come è stato fatto per esempio in Svizzera (qui un esempio: https://www.bk.admin.ch/bk/it/home/documentazione/lingue/strumenti-per-la-redazione-e-traduzione/raccomandazioni.html).
§ Interventi legislativi
4) Evitare gli anglicismi nei contratti di lavoro
In Francia è vietato e alcune multinazionali sono state sanzionate pesantemente per le loro violazioni. Da noi, invece, accade per esempio che un’azienda come Italo abbia sostituito la figura del capotreno con il train manager non solo nella comunicazione ai passeggeri, ma persino nei contratti di lavoro, mentre nascono i sindacati dei rider o dei pet sitter.
Con un approccio alla francese,* magari più moderato, dovremmo fare in modo che le mansioni di lavoro si esprimano in italiano, per rispetto della nostra lingua, dei cittadini e della trasparenza loro dovuta. Per le nuove professioni espresse solo con nomi in inglese, ancora una volta il ruolo della Crusca potrebbe essere strategico nell’individuazione e nella coniazione di sostitutivi italiani.
* Gli articoli 6, 7 e 8 della legge Toubon, volti alla tutela dei lavoratori, precisano che i contratti di lavoro, le offerte d’impiego e i documenti interni all’impresa, imposti ai lavoratori o a loro necessari per lo svolgimento del lavoro, siano compilati in francese.
5) Valorizzazione dell’Accademia della Crusca
Al contrario delle accademie di Francia e Spagna, la Crusca non ha oggi un ruolo “normativo” e la sua storica missione lessicografica della costituzione di un vocabolario ufficiale le è stata sottratta ai tempi del fascismo. Senza arrivare a una sua ricostituzione o rifondazione, in modo più morbido, si potrebbe però rifinanziarla e investirla di un potere più forte e più ufficiale, rendendola un punto di riferimento per la politica linguistica come organo principale di consulenza, e coinvolgendola in un’opera di individuazione, ma anche di creazione, di sostituivi italiani agli anglicismi, potenziando il Gruppo Incipit e ufficializzandolo. Le accademie di Francia e Spagna coniano neologismi alternativi a quelli inglesi che vengono poi promossi da campagne mediatiche, e molti di essi, anche se non tutti, vengono poi recepiti dai parlanti e dai giornali con successo. Ciò costituisce un arricchimento della lingua locale, invece che una sua regressione.
6) Inserire nella Costituzione che la nostra lingua è l’italiano
Anche se la Corte Costituzionale si è espressa più volte sancendo che l’italiano è la lingua ufficiale, questo aspetto non è chiaramente espresso nella Costituzione e si potrebbe aggiungerlo come nella Costituzione francese, e come la Crusca ha proposto un paio di volte senza successo. Nell’articolo 12, dove si fa riferimento ai colori della nostra bandiera, si potrebbe aggiungere che l’italiano è la lingua ufficiale. Ciò non pregiudica né l’utilizzo delle lingue regionali né le minoranze linguistiche già esplicitamente tutelate in altri articoli.
7) Sancire che l’italiano non può essere estromesso come lingua della formazione
La lingua dell’università, della scuola e della formazione deve essere l’italiano, e l’insegnamento non può avvenire attraverso l’erogazione esclusiva di corsi in inglese, come di fatto sta accadendo in alcuni atenei (il caso del Politecnico di Milano è il più eclatante). Questo è un diritto degli studenti e degli italiani che non può essere cancellato, fatto salvo che le scuole straniere, pensate per accogliere studenti di cittadinanza straniera, o gli istituti che erogano insegnamenti a carattere internazionale, sono esclusi da questo obbligo.
8) Ripristinare l’italiano come lingua dei Prin
I Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (Prin) dovrebbero contemplare la possibilità di essere presentati in italiano, non solo in inglese (mentre l’italiano è ridotto a un’inutile opzione facoltativa); il diritto di rivolgersi alle istituzioni italiane o europee in italiano non può essere messo in discussione.
9) Cancellazione dell’obbligo di conoscere l’inglese, come unica seconda lingua, nella pubblica amministrazione
La riforma Madia (legge n. 124 del 7 agosto 2015, “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, articolo 17, lettera e) ha sostituito l’obbligo di conoscere una lingua straniera come requisito per i concorsi nella pubblica amministrazione con l’obbligo della sola lingua inglese. Si tratta di un principio che va contro il plurilinguismo inteso come valore e ricchezza culturale e porta all’affermazione della sola lingua inglese indipendentemente dall’ambito. L’obbligo di conoscere una seconda lingua, dunque, dovrebbe essere ripristinato, e solo a seconda dell’ambito si potrebbe specificare che coincide con l’inglese (laddove questa lingua è realmente un requisito), altrimenti si tratta di un provvedimento discriminatorio.
§ Valorizzazione dell’italiano all’estero e sul piano internazionale
10) Adoperarsi perché l’italiano ritorni a essere lingua di lavoro in Europa
L’Italia dovrebbe difendere la nostra lingua anche nell’Unione Europea, e lavorare perché ritorni a essere lingua di lavoro, come lo era un tempo, e come oggi lo sono l’inglese, il francese e il tedesco. L’uscita del Regno Unito, oltretutto, rende di fatto l’inglese una lingua madre minoritaria rispetto a quelle comunitarie, parlata solo in Irlanda e a Malta, che hanno però indicato come lingua ufficiale il gaelico e il maltese; dunque è possibile spingere maggiormente verso un modello multilingue che non escluda l’italiano, nell’interesse del nostro Paese e di tutti i cittadini.
11) Trasformazione della lingua italiana in un bene da esportare
Il governo dovrebbe lavorare per promuovere maggiormente l’italiano all’estero, visto che gode di una nomea molto apprezzata. Basti pensare ai prodotti alimentari dal nome italofono – un fenomeno che non esiste per i prodotti francesi o spagnoli – che rappresentano una fetta di mercato enorme.
Questo progetto può attuarsi attraverso la creazione di posti di lavoro per l’insegnamento, ma anche attraverso la valorizzazione della cultura e della lingua italiana in tutto il mondo, che può trasformarsi in una grande risorsa economica. In questo processo, anche le denominazioni delle nostre manifestazioni, eventi e e iniziative dovrebbero essere in italiano, invece di puntare a progetti di cui ITsART, da poco presentato ufficialmente per promuovere la cultura italiana in tutte le sue forme (tranne la lingua), rappresenta l’ennesimo caso di rinuncia all’esportazione del nostro patrimonio linguistico.