Politica linguistica: abbiamo scritto a Elly Schlein

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Da pochi giorni Elena Ethel Schlein, meglio nota come Elly, è ufficialmente la nuova segretaria del Partito Democratica, principale forza politica di opposizione nell’attuale Parlamento italiano e attore importante nel campo del Centrosinistra.

Poche settimane fa avevamo inviato a rappresentanti del parlamento, della maggioranza e del governo, una lettera e due rapporti da noi realizzati, perché potessero favorire un dibattito serio rispetto a una legge sull’italiano che ponga le basi di una vera politica linguistica per la nostra lingua. La maggioranza di Centrodestra ha dichiarato di voler inserire l’italiano in Costituzione e di voler dedicare ad esso anche una legge ordinaria che lo tuteli e lo promuova. Sulla carta ha i numeri per farlo, dunque in primis abbiamo indirizzato al governo la nostra attenzione.

Ma la lingua italiana è un bene che appartiene a tutti noi, all’intera comunità parlante e all’intera comunità nazionale italiana. Non può essere appannaggio di una sola parte politica, e dunque la sua difesa e promozione non può essere legati ai soli valori di una parte.

Per questo motivo, come da sempre facciamo, stiamo coinvolgendo nella nostra azione di sensibilizzazione esponenti di ogni partito italiano. In particolare, abbiamo inviato alla neo-segretaria PD – che porta con sé un vento di rinnovamento – una lettera che spiega perché, a nostro avviso, il suo partito dovrebbe essere protagonista di una discussione parlamentare sulla lingua italiana. Allegando naturalmente il nostro libro bianco sulle politiche linguistiche, il rapporto sull’anglicizzazione e l’elenco delle 2220 firme a sostegno della nostra proposta di legge per l’italiano.  Schlein vive su di sé il multiculturalismo e il plurilinguismo, essendo nata in Svizzera da madre italiana e padre statunitense. Siamo certi che saprà cogliere come questi due valori possano essere tutelati e promossi da una politica linguistica per l’italiano seria ed equilibrata.
Non appena saranno annunciati i nomi dei componenti la nuova segreteria del partito, invieremo alle persone competenti il nostro messaggio e il relativo materiale.

Vi lasciamo riportando il passo centrale della nostra lettera a Elly Schlein. Buona lettura.

Spett.le segretaria Schlein,

[…]

le scriviamo in merito a un tema che riguarda un bene comune di noi tutti: la nostra lingua. L’attuale maggioranza guidata dalle destre ha annunciato di voler inserire nella Costituzione italiana, all’articolo 12, un riferimento esplicito all’ufficialità dell’italiano e al diritto/dovere dei cittadini di usarlo. Lo riteniamo un passo doveroso e importante. L’italiano, del resto, è riconosciuto come lingua ufficiale dalla carta costituzionale svizzera e da quella del Canton Ticino, dove lei è nata e cresciuta, che nel preambolo recita: il popolo ticinese è “fedele al compito storico di interpretare la cultura italiana nella Confederazione elvetica”.

La maggioranza ha anche annunciato di essere al lavoro su una legge ordinaria riguardante la lingua italiana. Riteniamo importante che tale legge costituisca la base di una vera politica linguistica attiva per l’italiano, ma riteniamo altresì importante che questa politica sia aperta, equilibrata, e il più possibile condivisa tra tutte le forze politiche. Perché la lingua è, appunto, un bene condiviso di tutta la nostra comunità.
La destra oggi è l’unica parte politica a parlare di questo argomento, a differenza che in altri Paesi europei. Ci dispiace, perché una politica linguistica potrebbe servire anche a proteggere e promuovere valori cari alla sinistra. Come per esempio il multiculturalismo rispetto all’omologazione a un’unica cultura, quella angloamericana; o ancora il diritto dei nostri universitari a studiare e apprendere nella propria lingua materna, al di là del fatto che debbano saper poi comunicare anche in inglese il proprio sapere. Crediamo che il modo per frenare il calo dei laureati nel nostro Paese e avere migliori medici, ingegneri o architetti, non sia obbligare studenti e docenti italiani a comunicare in inglese in un’aula universitaria. Ci sono atenei che hanno dovuto chiudere corsi in inglese per mancanza di iscritti: https://italofonia.info/il-corso-in-inglese-ha-sempre-meno-iscritti-luniversita-del-salento-torna-allitaliano/. E ancora, il diritto dei cittadini a comprendere ciò che dicono i politici, l’amministrazione pubblica, le aziende private, i pubblici esercizi. Troviamo assurdo che lavoratori italiani, assunti in Italia per lavorare sul mercato italiano, siano obbligati a firmare contratti di lavoro scritti esclusivamente in inglese, con termini legali e burocratici di difficile comprensione anche se si conosce la lingua.
Così come la Francia ha promulgato la nota Legge Toubon, che non è un “divieto alle parole straniere” ma uno strumento che difende il plurilinguismo e il diritto dei cittadini alla propria lingua, riteniamo che anche l’Italia debba dotarsi di uno strumento simile, adattato alla nostra storia e alla nostra realtà. Insomma, la tutela e la promozione della nostra lingua non dev’essere “una cosa di destra”, come abbiamo cercato di sintetizzare in un nostro articolo: https://italofonia.info/la-lingua-italiana-e-una-cosa-di-destra/
Occorre che lo Stato italiano sostenga concretamente la lingua di Dante, in Italia ancor prima che all’estero, tornando a riporre fiducia in essa. Occorre che lo Stato cessi di perseguire una politica che esclude progressivamente la nostra lingua da campi in cui è presente da secoli, come la scienza, la ricerca, la tecnica, e l’alta formazione: https://italofonia.info/italia-contro-italiano/
Attraverso il nostro collettivo “Attivisti dell’italiano” (https://attivisti.italofonia.info/) abbiamo promosso petizioni e altre iniziative per sensibilizzare i cittadini, i giornalisti, i professionisti e la classe politica su queste tematiche. Nel marzo 2021 abbiamo anche consegnato ai due rami del Parlamento una proposta di legge dal basso, sostenuta da oltre 2200 firme. Non una battaglia purista contro “i barbarismi” come accaduto tristemente ai tempi del fascismo, ma una battaglia per far restare l’italiano lingua viva e vitale, accanto alle altre lingue neolatine e all’inglese, per arricchire la cultura di un mondo che resta plurilingue e ricco delle proprie diversità.

Le chiediamo dunque di prendere in esame due documenti che abbiano preparato e già condiviso anche con esponenti dell’attuale maggioranza parlamentare. I documenti in questione illustrano rispettivamente le motivazioni a sostegno di una legge sull’italiano e gli impatti del fenomeno di progressiva anglicizzazione della nostra lingua, allo scopo di favorire in questa legislatura un dibattito serio su questo tema, che ci riguarda tutti e che presenta enormi impatti sociali, culturali ed economici – immediati e futuri – sulla nostra società.

[…]
I nostri più cordiali saluti e i migliori auguri di buon lavoro


Foto in copertina da ellyschlein.it


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