Interrotte le trasmissioni in italiano su Radio Mogadiscio: i motivi e le prospettive

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Dal gennaio 2022 Radio Mogadiscio aveva ripreso a trasmettere in lingua italiana. Un evento storico, dato che la nostra lingua non risuonava nell’etere somalo da oltre trent’anni. Va ricordato che il Paese africano, ex-colonia italiana in cui l’Italia aveva governato fino al 1960, era rimasto fortemente italofono fino a una quarantina di anni fa. Ancora oggi, tra i somali, chi ha più di 50 spesso ha una qualche conoscenza della nostra lingua, a volte anche eccellente.

La ripresa delle trasmissioni doveva essere un tassello in un più ampio progetto di ripristino delle relazioni italo-somale. Fortemente voluto dall’allora ambasciatore italiano a Mogadiscio, Alberto Vecchi, il progetto era finanziato dalla Cooperazione italiana e salutato con favore dal governo della Repubblica federale somala. In un successivo incontro nel 2023 a Roma, il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani aveva ricordato di essere stato in gioventù in una Mogadiscio dove la lingua italiana risuonava ovunque, e di voler contribuire personalmente alla trasmissione.

Anche noi di Italofonia abbiamo dato il nostro contributo a questo progetto, scrivendo diversi pezzi per il programma e raccogliendo le sue puntate pubblicandole in un podcast sulla piattaforma Spotify.

Tutto però si interrompe bruscamente lo scorso luglio, quando il programma in lingua italiana smette di andare in onda.

All’origine, problemi di natura finanziaria. Apprendiamo infatti che già da sei mesi il contributo italiano non veniva più erogato e che i redattori del programma, somali di lingua italiana, non venivano pagati pur restando al proprio posto e continuando il lavoro. Dopo sei mesi senza paga, la decisione di interrompere la trasmissione.

Nelle recenti interviste, il nuovo ambasciatore non aveva fatto menzione della trasmissione radiofonica, e questo destava preoccupazione. In questa intervista in inglese per la TV nazionale somala, per esempio, al minuto 11.00 di parla di collaborazione culturale, ma il programma italiano non viene menzionato tra le altre iniziative, come per esempio le borse di studio e il ritorno dei corsi di lingua italiana all’Università nazionale somala:

Siamo riusciti a intervistare Alì Hussein Yassin, classe 1954, caporedattore del Programma in italiano di Radio Mogadiscio che, avendo frequentato da ragazzo le scuole italiane parla la lingua di Dante in modo pressocché perfetto.

Alì, soprannominato da tutti Corrado, ci ha mostrato la lettera che aveva inviato all’attuale ambasciatore d’Italia Pier Mario Daccò Coppi, subentrato a Vecchi lo scorso dicembre. Il testo comincia in questo modo:

Come è noto, la lingua italiana ha rappresentato per generazioni un ponte culturale tra le nostre due nazioni, lasciando un’impronta indelebile nel tessuto sociale e accademico somalo. La ripresa delle trasmissioni in lingua italiana su Radio Mogadiscio, un progetto originariamente finanziato dalla Cooperazione Italiana, costituirebbe un investimento strategico per rafforzare questa eredità comune e promuovere ulteriormente la cooperazione bilaterale.

Nella missiva vengono ricordati i benefici di una ripresa delle trasmissioni in italiano:

Rinforzo dell’identità culturale: La radio, da sempre considerata un potente strumento di aggregazione sociale, permetterebbe di riavvicinare le nuove generazioni somale alla cultura italiana, stimolando l’interesse per la lingua, la letteratura, la storia e le tradizioni del nostro Paese. Ciò contribuirebbe a rafforzare l’identità culturale di coloro che hanno studiato l’italiano e a trasmettere questa passione alle generazioni future.

Promozione della cooperazione bilaterale: Le trasmissioni radiofoniche potrebbero essere utilizzate come una piattaforma per promuovere scambi culturali, progetti di cooperazione allo sviluppo e iniziative congiunte nei settori dell’istruzione, della formazione professionale, del turismo e della ricerca scientifica, ciò contribuirebbe a creare nuove opportunità di collaborazione tra i due Paesi e a rafforzare i legami economici.

Sostegno all’insegnamento dell’italiano: La radio potrebbe diventare un prezioso strumento didattico, offrendo lezioni di lingua italiana a diversi livelli, nonché trasmissioni dedicate alla letteratura, alla cultura italiana contemporanea e alla traduzione,  ciò contribuirebbe a migliorare la qualità dell’insegnamento dell’italiano in Somalia e a creare una nuova generazione di italofoni.

Creazione di un ponte intergenerazionale: Le trasmissioni in lingua italiana potrebbero favorire un dialogo intergenerazionale, permettendo alle generazioni più anziane di trasmettere alle giovani le proprie conoscenze e ricordi legati all’Italia,  ciò contribuirebbe a preservare il patrimonio culturale italiano in Somalia e a rafforzare il senso di comunità.

Rafforzamento dell’immagine dell’Italia in Somalia: La ripresa delle trasmissioni radiofoniche contribuirebbe a promuovere un’immagine positiva dell’Italia in Somalia, sottolineando i valori condivisi e le opportunità di collaborazione tra i due Paesi, ciò contribuirebbe a migliorare la reputazione dell’Italia nel Paese e ad attrarre nuovi investimenti e turisti.

La risposta dell’ambasciata non si è fatta attendere. Le poche righe danno qualche informazione in più sui motivi dell’interruzione dei finanziamenti e lasciano ben sperare in una ripresa:

Gentile Corrado,
con la presente si precisa che l’ambasciata condivide le sue considerazioni ed è impegnata a promuovere al meglio la cultura e la lingua italiana. Infatti, al momento stiamo lavorando ad una nuova intesa che comprende la programmazione radio e televisiva.
Come già ripetutamente spiegato, l’intesa raggiunta in passato non era corretta dal punto di vista contabile e amministrativo e pertanto deve essere rivista.
Ci auguriamo che entro il mese di settembre saremo in grado di concludere la nuova intesa.
Sia certo che il vostro lavoro durante i mesi iniziali dell’anno sarà riconosciuto
Cordiali saluti.

Siamo fermamente convinti che la ripresa delle trasmissioni in lingua italiana su Radio Mogadiscio rappresenti un’opportunità unica per rafforzare i legami tra i nostri due Paesi e per promuovere la diffusione della lingua e della cultura italiana in Somalia. Speriamo dunque che alle parole seguano i fatti e che dunque il programma in italiano riprenda presto e abbia i mezzi per proseguire in modo stabile nel tempo.

Gli ultimi governi italiani hanno tutti indicato nel cosiddetto Mediterraneo allargato, che arriva fino al Corno d’Africa, come proprio ambito di proiezione geopolitico strategico. L’attuale governo ha rafforzato la volontà di cooperazione con l’Africa attraverso il Piano Mattei, e nel piano non manca e non può mancare la promozione della lingua italiana in un continente che sempre più la studia e la richiede.

Auspichiamo che la ripresa delle trasmissioni in italiano in Somalia e la (più complicata) ripresa delle lezioni della scuola italiana in Eritrea siano prioritarie nell’azione del governo italiano nel Continente.

 

 


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