L’Italia approva i finanziamenti alle comunità italiane di Slovenia e Croazia per il prossimo triennio

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La Commissione Bilancio del Senato italiano ha approvato il disegno di legge di bilancio per il 2022, la misura economica più importante dell’anno che stabilisce come lo Stato modificherà la spesa pubblica nei prossimi 12 mesi. La legge dovrà essere ora approvata dal Senato, e poi anche dalla Camera. L’approvazione definitiva dovrà arrivare entro il 31 dicembre, per non rischiare di dover fare ricorso all’esercizio provvisorio.

Tra gli emendamenti approvati anche quello che mantiene i finanziamenti per gli esuli e la minoranza. Molto soddisfatto è ovviamente il presidente dell’Unione italiana, Maurizio Tremul. “L’importanza del provvedimento è fondamentale perché in questo modo potremo mantenere e continuare a operare per il mantenimento della lingua, della cultura e dell’identità degli italiani in Croazia e Slovenia, e quindi per i finanziamenti a favore delle scuole, delle istituzioni, delle Comunità degli italiani e per gli investimenti che abbiamo in corso. Con questo emendamento approvato dalla Commissione bilancio del Senato si mantengono i finanziamenti sia per gli esuli della Legge 72 del 2001 – due milioni e 300 mila euro per ognuno dei prossimi tre anni -, sia per la Comunità nazionale italiana in Slovenia, Croazia e Montenegro con la Legge 73 del 2001 – tre milioni di euro nel 2022, 2023 e nel 2024 – sia la Legge 960 del 1982, quella che finanzia le attività a seguito degli Accordi di Osimo, con uno stanziamento di quasi due milioni di euro in ognuno dei prossimi tre anni. Si mantengono i finanziamenti attualmente previsti per il 2021, il che è un grande risultato in quanto ieri si è temuto che invece ci sarebbe stato il rischio di qualche problema in questa fase di approvazione. Ci siamo attivati come Unione italiana, io in prima persona, ma anche come Federesuli dal 17 novembre quando abbiamo appreso che queste Leggi non erano rifinanziate nel disegno di Legge di Bilancio dello Stato italiano. Abbiamo scritto a tutti i gruppi parlamentari del Senato e a senatori e deputati nonchè al Governo al Ministero degli Esteri per chiedere il ripristino di questi finanziamenti. Gli emendamenti sono stati presentati correttamente da varie forze politiche, PD, Forza Italia, Italia viva, Lega entro il 29 di novembre. Noi abbiamo seguito tutto l’iter, abbiamo sollecitato a più riprese affinché questi emendamenti fossero approvati. Ieri c’è stato qualche timore, poi alla fine si sono attivati molto sia il PD, sia Forza Italia che il Ministro degli Esteri Di Maio – così mi hanno confermato da Roma – finché appunto il rifinanziamento è stato poi approvato nella misura attuale. Quindi i nostri mezzi sono salvi, possiamo tirare un sospiro di sollievo. Io ringrazio tutte le forze politiche, in particolare quelle che si sono maggiormente spese per questo risultato. Ringrazio anche la Federesuli con cui abbiamo svolto in queste settimane e anche ieri un intenso lavoro di coordinamento come fossimo, e come siamo, un’equipe che lavora con grande sintonia. Ora abbiamo tre anni in cui possiamo individuare, tutti assieme, quelle formule che consentano di rendere permanenti questi stanziamenti ed evitare di avere queste difficoltà che ogni tre anni incontriamo”.

Il deputato Simone Billi aveva anche proposto un emendamento per aumentare di 1 milione di euro – da reperirsi anche grazie al PNRR, piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dalla Ue – i fondi a favore delle minoranze italiane in Slovenia, Croazia e Montenegro. L’aumento non è passato ma quantomeno non ci sono stati tagli. Quello che ora l’Unione Italiana vorrebbe è la stabilizzazione del finanziamento, per non doverlo ri-approvare su base triennale.

L’Unione e tutte le rappresentanze della minoranza italofona in ex-Jugoslavia sono molto attive e hanno ottenuto grandi risultati. Tra i più recenti, ricordiamo la decisione in Croazia della Regione Istriana di istituire laboratori linguistici negli asili della maggioranza di lingua croata e in Slovenia la scelta di creare un Ufficio per il bilinguismo che vigili sull’applicazione delle norme in questa materia. Anche i dialetti locali, l’istrioto e istroveneto ricevono grandi attenzioni, con l’annuale Festival e con il loro inserimento come Patrimonio immateriale sia della Repubblica di Slovenia che di quella Croata. L’Italia resta per questa comunità – l’unica comunità italiana autoctona riconosciuta fuori d’Italia – la “nazione madre” cui sono uniti in primis dalla cultura e dalla lingua. Un concetto che vede in Dante Alighieri, celebrato quest’anno, il primo padre nobile.

 


Fonti: RTVslo.siBilli

 

 

 


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