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All’Università Ca’ Foscari di Venezia è cominciata e fine ottobre la formazione in presenza di 60 docenti libici giunti nella città italiana in concomitanza con la XXI settimana della lingua italiana nel mondo. Questa iniziativa era uno dei passi del cronoprogramma delle attività formative previste dall’Accordo siglato a Tripoli nel dicembre 2020, nell’ambito del rafforzamento dei rapporti bilaterali e alla luce del Trattato di Amicizia del 2008.
L’intesa tra il Ministero dell’Istruzione italiano e quello libico, con il sostegno dei rispettivi Ministeri degli Affari Esteri e in stretto coordinamento con l’Ambasciata d’Italia a Tripoli, ha previsto la selezione e la formazione di un primo gruppo di docenti che saranno coinvolti nell’avvio dei corsi di lingua italiana nelle scuole secondarie libiche a partire dal prossimo anno scolastico. Il progetto è stato reso possibile anche grazie al contributo della ex-Alitalia e dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia.
La prima parte del corso ha avuto inizio nel mese di settembre con una serie di moduli di apprendimento a distanza che verranno ora rinforzati da attività di formazione in presenza e di tirocinio della durata di due mesi.
Al percorso formativo-professionale è stato affiancato un Comitato congiunto, composto da rappresentanti dei rispettivi Ministeri degli Affari Esteri, dell’Istruzione e dell’Ambasciata a Tripoli, che avrà il compito di redigere un sillabo per l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole secondarie in Libia.
La Rettrice Tiziana Lippiello sottolinea l’importanza del contributo scientifico e sociale offerto dalla propria Università alle relazioni internazionali tra l’Italia e la Libia.
Il Ministro dell’Istruzione italiano Patrizio Bianchi ha espresso soddisfazione per il progetto, che contribuirà alle relazioni bilaterali con la Libia, in ambito educativo e culturale, tramite l’insegnamento dell’italiano nelle scuole libiche, rafforzando così l’amicizia e la comprensione reciproca tra i due popoli.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi aveva visitato la capitale libica lo scorso aprile, ribadendo l’intesa per collaborare su diversi fronti, tra cui quello linguistico-culturale. L’Africa rimane uno scenario geopolitico strategico per l’Italia, che sta investendo nella diffusione della propria lingua nelle ex-colonie come Libia e Somalia (pur registrando la storica chiusura della scuola italiana in Eritrea) ma anche in altri Paesi quali ad esempio Etiopia e Senegal.
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