Il linguista Beccaria: difendere l’italiano dall’aggressione di lingue più forti

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Venerdì a Firenze il linguista Gian Luigi Beccaria è stato insignito del premio Visioni di “Parole in cammino – Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia”. La premiazione è stata l’occasione per lo studioso di fare un piccolo appello alla difesa della nostra lingua: “Con Massimo Arcangeli, direttore del festival, che conosco da molti anni, facciamo di tutto per difendere la lingua italiana ora che molto spesso è anche aggredita da lingue più forti. È stata una serata magnifica, divertente e ricca di spunti, divertimento e poesia”.

Linguista, critico letterario e accademico italiano Gian Luigi Beccaria è stato premiato, riporta la motivazione, “per aver pienamente valorizzato nell’approccio linguistico, in tanti suoi studi, il contesto storico-sociale, nella costruzione di un solido rapporto paritario fra le due componenti e con una visione sempre nitida del percorso da intraprendere e dei processi di cambiamento da annotare e registrare”. A consegnare il premio il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini: “Una grande emozione essere premiato da un mio allievo, oggi presidente della Crusca”.

Ricordiamo l’impegno costante di Beccaria per la difesa dell’italiano come lingua a tutto tondo, contro il rischio di regressione a dialetto domestico e letterario, per quanto prestigioso. La sua posizione è ben espressa nel saggio “Lingua madre: italiano e inglese nel mondo globale” del 2015, dove discute con lo storico Andrea Graziosi proprio dei rischi per la nostra lingua di abdicare al ruolo di idioma adatto all’uso tecnico-scientifico in un mondo come quello di oggi (e di domani).

Non è dunque difficile capire quale sia la prima “lingua forte” che sta aggredendo l’italiano, aiutata dalle scelte scellerate della stessa Repubblica italiana, come quelle di escluderlo sistematicamente dai bandi per la Ricerca scientifica e umanistica.

 

Fonti: ANSAParole in cammino | In copertina: foto di RAI Cultura


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