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Avrà luogo a Roma mercoledì 21 febbraio, Giornata internazionale della lingua madre, l’edizione 2024 del festival organizzato dalla sezione italiana dell’AIIC, associazione internazionale degli interpreti di conferenza, quest’anno in collaborazione con l’Università di Cagliari.
La manifestazione pone al centro l’italiano come lingua madre, appunto, delineandone nel proprio manifesto i tratti fondamentali: essa è “l’elemento che unifica la comunità dei parlanti, l’unico, vero documento che ci accompagna ovunque”, e “la lingua italiana, come ogni lingua madre, è una risorsa di pari dignità rispetto al patrimonio artistico, paesaggistico, culturale e gastronomico”. Eppure, prosegue il manifesto, “La lingua italiana di per sé sta benissimo, ma l’uso che se ne fa è limitato e limitante. Abbiamo una Ferrari ma la lasciamo in garage,
e il rischio è che prima o poi non si metta in moto. Se è vero che le parole sono lo specchio dell’evoluzione del pensiero, allora l’uso di un italiano intossicato in tutti i settori e registri espressivi è sintomatico dell’inerzia e della sfiducia nei mezzi propri della lingua italiana di stare al passo col mondo che cambia. Specchio dell’inerzia e della sfiducia che impediscono al paese di esprimere il suo incredibile potenziale.”
Ancora più esplicito: “Non esistono concetti intraducibili in italiano. Le lingue si evolvono anche grazie ai prestiti e ai travasi delle altre
lingue, ma la capacità di appropriarsi dei concetti è un esercizio creativo che garantisce a una lingua di mantenere il proprio statuto di mezzo di comunicazione e strumento di conoscenza. Rinunciare ad alimentare LaLinguaMadre equivale a rinunciare ad aver cura dei propri monumenti, asfaltare le strade, non inquinare il mare, far sì che i ponti stiano su. Rinunciare a usarla è un danno economico e un deficit democratico.”
Non potremmo essere più d’accordo.
A condurre la giornata saranno Beatrice Crustalli, consulente in editoria scolastica, formatrice e linguista e Paolo di Paolo, crittore e drammaturgo, conduttore de La lingua batte, su Rai Radio 3.
Tanti gli interventi, tra cui citiamo quello di Michele Gazzola, “NON DIAMOCI UN TAGLIO: ECONOMIA, LINGUE E GIUSTIZIA LINGUISTICA”, quello della scrittrice Jhumpa Lahiri, “SENZA SALVAGENTE: FARSI ADOTTARE DA UN’ALTRA LINGUA PER TROVARE UN ALTRO SÉ”, l’intervento del costituzionalista Sabino Cassese dal titolo “UFFICIOSAMENTE UFFICIALE: COSTITUZIONE, DIRITTI E POLITICHE LINGUISTICHE” e quello del rettore dell’Università di cagliari Francesco Mola, che parla di alta formazione: “LA VIA UNICA:
L’OFFERTA FORMATIVA MULTILINGUE O MONOLINGUE”.
Tutti gli interventi saranno forniti di traduzione simultanea. Potete leggere qui il programma completo. Qui è possibile iscriversi fino a esaurimento posti.
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