Una proposta di legge “dal basso” per l’italiano. E puoi appoggiarla

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In Italia non esiste una politica linguistica. Il solo nominarla evoca nel Bel Paese lo spettro del Fascismo, che tra le varie restrizioni alle libertà personali impose anche le parole da usare e i termini stranieri da bandire. Eppure ne sono dotati molti Paesi democratici, compresi quelli vicini, come Francia e Svizzera.

Le proposte di legge volte, in diversi modi, a creare una politica linguistica italiana, sono state diverse nel corso degli anni. Tutte caratterizzate da due punti in comune: il non essere mai state adottate, e il fatto di provenire da un solo schieramento politico. Il secondo punto è spesso causa determinante del primo: se una legge viene da una certa parte, gli avversari tendono spesso ad ostacolarla per principio, purtroppo. Crediamo invece che il tema della nostra lingua, bene comune, dovrebbe accomunare i diversi partiti politici. Nel segno di una sua difesa e non di un suo arretramento, è bene specificarlo perché non è scontato.

Urgeva dunque un cambio di strategia. E un tentativo arriva in questi giorni dagli Attivisti dell’italiano che, su iniziativa di Antonio Zoppetti (già autore lo scorso anno di una petizione rivolta al presidente Mattarella) lanciano una proposta di legge dal basso. L’articolo 50 della Costituzione italiana prevede che i cittadini possano rivolgere petizioni per provvedimenti legislativi, e seguendo i canali previsti, insieme a qualche altro sottoscrittore, ho presentato oggi un proposta di legge alla Camera e al Senato.

La proposta di legge, sottoscritta da Zoppetti e altri 6 firmatari, è stata inviata al senato il 22 marzo 2021 e in attesa di una risposta dalla Camera, la proposta è stata subito annunciata all’Assemblea del Senato nella seduta n. 307 del 24 marzo 2021 con il numero 795 ed è stata assegnata alla 7^ Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) “che ne curerà i seguiti secondo quanto previsto dall’articolo 141 del Regolamento del Senato.”

Ma non è automatico che si proceda con la discussione, potrebbe anche essere archiviata.
Ecco perché gli Attivisti hanno lanciato ieri 25 marzo, in occasione del Dantedì, una richiesta di adesione a tutti gli interessati a sostenere la proposta.

“La commemorazione dantesca dovrebbe diventare un giorno di lotta, un’occasione per ricordare a tutti che la nostra lingua è schiacciata dal numero degli anglicismi, dalla loro frequenza e dalla profondità con cui si radicano. Tutto ciò non ha nulla a che fare con il purismo, è una questione di ecologia linguistica e di sproporzioni lessicali che il nostro idioma non è più in grado di sostenere senza snaturarsi.” ha dichiarato Zoppetti, invitando alla mobilitazione tutti coloro che condividono lo spirito dell’iniziativa.

Gli 11 punti della legge non si limitano al tema degli anglicismi ma affrontano in modo organico il tema della difesa e della promozione della lingua, spaziando dal Prin al ruolo della Crusca, dalla dimensione politica europea fino all’utilizzo della nostra lingua come strumento di promozione internazionale del Sistema Paese.

È possibile leggere il testo integrale della proposta di legge e lasciare la propria firma a questa pagina.

 

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