Mila e Shiro due cuori… nel volley?!

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“Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo”, così recitava il titolo italiano (e il ritornello della sigla) di un cartone animato giapponese molto popolare in Italia negli anni ’80 e ’90 e che spinse molte bambine di quegli anni a intraprendere la carriera sportiva nel mondo della pallavolo. Alcune di loro sono arrivate a giocare ai massimi livelli.

Se quell’anime fosse giunto in Italia oggi, forse i cuori sarebbero stati, più che nella pallavolo, nel volleyball, come si dice in inglese. O meglio ancora nel volley, come si dice in itanglese (a cui le balls stanno sulle balls e così le elimina inventando il volley, il basket ecc).



I mondiali maschili che si stanno svolgendo in questo momento proprio in Italia, hanno posto questo sport – che tante soddisfazioni ha dato alla nazionale italiana – sotto i riflettori. Ma tutti lo chiamano “volley”. La pallavolo non esiste più. Lo si può notare dal video promozionale della RAI, il cui fotogramma finale è la copertina di questo articolo. E il promo dei mondiali femminili che si svolgeranno in Giappone (che ammicca proprio allo stile di Mila e Shiro) non fa eccezione:

Sul sito di Rai Sport la parola pallavolo appare fugacemente nel trafiletto della partita con la Finlandia, ma nel grosso dei contenuti e nei menù si parla invece di volley e la nazionale stessa è chiamata “italvolley”:

Basta sfogliare i principali quotidiani sportivi della Penisola per trovare (quasi) sempre e solo volley. Questa la Gazzetta dello Sport:


La sezione di Tuttosport dedicata a questo sport si chiama invece “Pallavolo”, che però resta confinato nella colonna di sinistra come voce del menù. Negli articoli c’è sempre e solo volley:

L’ultima speranza di vedere utilizzare il nome italiano la riponiamo nella Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV). Accidenti, ce l’hanno pure nel nome!

Ebbene, iniziamo col dire che l’indirizzo del sito della Federazione Italiana Pallavolo è: Federvolley.it

All’interno del sito, il termine “pallavolo” è usato, ma “volley” lo è di più, e in posizione di maggiore evidenza…

È un peccato. Davvero un peccato, che un nome così bello ed evocativo come pallavolo stia rapidamente scomparendo davanti a un nuovo pseudoanglicismo figlio di un amore incondizionato verso l’itanglese.

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