La lingua italiana dei segni entra nella Costituzione del Canton Ticino

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Il Gran Consiglio del Canton Ticino, uno dei cantoni di lingua italiana che compongono la Confederazione svizzera, ha approvato l’inserimento nella Costituzione cantonale del riconoscimento della lingua dei segni italiana e dei diritti delle persone con disabilità. Una decisione unanime accolta con soddisfazione dalle rapprsentanza degli audiolesi elvetici e dalle varie forze politiche. Il Ticino si unisce ai pochi cantoni che già avevano riconosciuto la lingua dei segni nazionale nelle proprie Carte.

Ciò significa migliorare l’accesso delle persone con disabilità a istituzioni, servizi socio sanitari, formazione, mondo del lavoro». Questo perché si riconosce il principio dell’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità nell’ambito sociale, della formazione, professionale, politico, sportivo, culturale. Con questo articolo costituzionale la persona con disabilità non sarà più chiamata a doversi adeguare ai mezzi di comunicazione degli enti pubblici, ma saranno questi ultimi a dover garantire un’adeguata comunicazione.

Il prossimo passaggio istituzionale sarà un refrendum popolare che, come da prassi in Svizzera, dovrà ratificare la decisione dell’assemblea.

La LIS (lingua italiana dei segni) non è una forma abbreviata di italiano, una mimica, un qualche codice morse o braille, un semplice alfabeto manuale o un supporto all’espressione della lingua parlata, ma una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. Si è evoluta naturalmente, come tutte le lingue, ma con una struttura molto diversa, che utilizza sia componenti manuali (es. la configurazione, la posizione, il movimento delle mani) che non-manuali, quali l’espressione facciale, la postura, ecc. Ha meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione nello spazio (i “dialetti”), e rappresenta un importante strumento di trasmissione culturale. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione.

Nel maggio 2021 qualcosa di simile era avvenuto in Italia. La Camera dei deputati in quella data ha infatti approvato il disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione in legge del cosiddetto Decreto Sostegni, che all’Articolo 34-ter “riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana (LIS) e la lingua dei segni italiana tattile (LIST)“. L’articolo con le “Misure per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva”  riconosce, inoltre, le figure dell’interprete LIS e dell’interprete LIST quali professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione rispettivamente della LIS e della LIST. Un successivo decreto definirà i percorsi formativi per l’accesso alle professioni di interprete LIS e di interprete LIST e le norme transitorie per chi già esercita tali professioni. Nel testo si legge anche che “per favorire l’accessibilità dei propri servizi, le pubbliche amministrazioni promuovono la diffusione dei servizi di interpretariato in LIS e in LIST, la sottotitolazione e ogni altra modalità idonea a favorire la comprensione della lingua verbale nonché iniziative di formazione del personale“.

Pochi mesi prima era stata lanciata la prima grammatica multimediale della LIS, a cui avevamo dedicato un articolo.

Copertina: ti.ch


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