La Francofonia come baluardo della pluralità linguistica

SOSTIENICI CON UNA PICCOLA DONAZIONE
Condividi questo articolo:

Oggi, 20 marzo, si celebra come ogni anno la Giornata internazionale della francofonia, promossa dall’organizzazione che promuove e tutela la lingua francese nel mondo, riunendo 88 Stati e Governi sui cinque continenti: l’OIF.

Ne parliamo perché l’Organizzazione Internazionale della Francofonia svolge fin dalla sua nascita un ruolo importante che va al di là della promozione del francese. Uno dei suoi obiettivi dichiarati è infatti la tutela della diversità linguistica a tutti i livelli, dalle lingue locali e regionali parlate all’interno dello spazio francofono, soprattutto in Africa e nei Caraibi, al contrasto all’egemonia dell’inglese sia in ambito domestico che ai più alti livelli istituzionali.

https://twitter.com/OIFfrancophonie/status/1106887838191124480

https://twitter.com/OIFfrancophonie/status/1106525450296160256

 

In questo solco si collocano diverse iniziative ufficiali. Una di queste è la dichiarazione, firmata nel 2015 e rinnovata successivamente, del cosiddetto sodalizio dei “TEL” (sigla dei Tre Spazi Linguistici in francese, spagnolo e portoghese). Il documento, firmato dalla OIF a rappresentanza della francofonia, dall’unione Iberoamericana in rappresentanza della lingua spagnola e dell’Unione dei Paesi di lingua Portoghese per la lusofonia, rappresenta una dichiarazione d’intenti importante verso il mondo globalizzato di oggi e del prossimo futuro. Il testo si inserisce nel contesto di “Agenda 2030”, un percorso di discussione per uno sviluppo sostenibile, per la pace e la cooperazione a livello globale. E dice chiaramente che le lingue, in quanto legate all’identità collettiva e individuale, sono un formidabile strumento di trasmissione della propria cultura, di conoscenza reciproca e quindi di accettazione dell’altro e di pace.




“Noi siamo convinti” – leggiamo nel testo – “che il plurilinguismo stimoli le relazioni internazionali e costituisca un fattore importante per la democratizzazione e il dialogo interculturale su cui esso deve fondarsi”.  Oltre a queste dichiarazioni di base, segue la dichiarazione di volontà di avviare programmi concreti, anzitutto tra i giovani dei Tre Spazi Linguistici, con programmi di intercomprensione e insegnamento delle lingue, ma anche ricercatori e insegnanti.  Si tratta di tre lingue di grande comunicazione internazionale, tutte lingue neolatine, che raccolgono tra parlanti di prima e seconda lingua quasi 1 miliardo di persone in tutto il globo.

Nella pagina di introduzione del tema del TEL, sempre sul sito dell’OIF, leggiamo una frase interessante a proposito del potenziale ruolo delle lingue romanze: “L’origine comune delle tre lingue rappresentate, alle quali possono essere aggiunte il catalano, l’italiano e il romeno, in effetti allo stesso modo potenziali attori uniti nella promozione del multilinguismo, particolarmente nelle organizzazioni internazionali; per esempio attraverso l’uso dell’intercomprensione, approccio plurilingue che incoraggia lo scambio al di là delle barriere linguistiche”.

Un esempio di intercomprensione tra le tre lingue lo si può vedere in questo video dell’incontro dei TEL del 2016:

 

L’intercomprensione tra lingue romanze è un tema caro all’OIF, che ha organizzato lo scorso anno un lungo corso in linea aperto a tutti, dal titolo «Insegnare ai giovani l’intercomprensione tra lingue romanze», seguita da una sessione intitolata  « L’aspetto interculturale nell’intercomprensione tra lingue romanze». A ben pensarci, sembra strano che un italiano e uno spagnolo, ad esempio, debbano per forza comunicare tra loro in inglese.

Un’altra iniziativa dell’OIF dal respiro internazionale e di alto livello istituzionale è un modulo di intercomprensione dall’inglese al francese per diplomatici e funzionari internazionali.

In tutto questo non nascondiamo che gli aspetti politici e geopolitici pesano, eccome. Ma rileviamo che un dibattito di alto livello che si ponga il problema della diversità linguistica che oggi è minacciata anche per quanto riguarda le grandi lingue europee di cultura, sia oggi necessario. E in questo l’Organizzazione Internazionale della Francofonia resta sempre in prima linea.

 

 

SOSTIENICI CON UNA PICCOLA DONAZIONE
Condividi questo articolo: