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La catena televisiva d’informazione Euronews, lanciata nel 1993 da 20 tv europee tra cui l’italiana Rai e oggi di proprietà del magnate egiziano Naguib Sawiris, ha annunciato il secondo piano di ristrutturazione nel giro di tre anni.
Ad essere colpiti da questa nuova ondata di tagli non saranno solo 50 dipendenti e le loro famiglie, ma anche la lingua italiana. Il piano prevede infatti la chiusura del canale tv in lingua italiana. Rimarrà invece attivo il sito internet nella nostra lingua, con la riduzione della redazione italiana da 17 a 11 giornalisti. L’eliminazione della televisione porterà una diminuzione della raccolta pubblicitaria dai contenuti in italiano e la preoccupazione è che questo possa essere il preludio all’eliminazione completa della nostra lingua, come sta avvenendo con il turco.
L’emittente paneuropea con sede a Lione sta trattando con i sindacati dei giornalisti, che lo scorso 9 febbraio hanno tenuto uno sciopero di 24 ore, senza però ottenere risultati concreti. La Rai, radiotelevisione italiana, è tra i fondatori del progetto e diede a Euronews il suo primo presidente, Massimo Fichera, allora vicedirettore generale Rai e vicepresidente dell’Eurovisione. Fichera aveva immaginato una catena europea in grado di contrastare il monopolio dell’informazione internazionale all’epoca detenuto dalla statunitense CNN.
Il mondo politico italiano, che in questi giorni è impegnato nella formazione di un nuovo governo guidato da Mario Draghi, si è accorto del caso. La senatrice Laura Garavini (Italia Viva) ha presentato un’interrogazione nella quale evidenzia come, se attuato questo taglio drastico, “il Paese perderebbe l’unica voce in lingua italiana presente nel panorama dei media europei. Una perdita che avrebbe ricadute amare, in una fase cruciale per lo sviluppo dell’Italia e dell’euro”. Per la cronaca, l’italiano è ottimamente rappresentato a livello continentale anche dalla svizzera RSI, che però è riservata ai cittadini svizzeri e non è pensata per una diffusione fuori dai suoi confini nazionali. Si tratterebbe della prima chiusura di un canale dalla fondazione di Euronews, e questo nonostante la Rai sia stata per oltre 15 anni uno dei principali finanziatori del progetto.
Seguiremo con attenzione l’evolversi di questa vicenda.
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Fonti: Le Figaro – Primaonline – il Sole 24 Ore – AA.com.tr
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