Il Grigionitaliano ha un suo logo: un altro passo verso l’unità delle quattro valli italofone

SOSTIENICI CON UNA PICCOLA DONAZIONE
Condividi questo articolo:

Il Grigionitaliano ha una nuova immagine identitaria. Durante l’assemblea della società Pro Grigioni Italiano (Pgi) svoltasi l’altra settimana a Grono, è stato premiato il progetto vincitore del concorso indetto qualche mese fa per trovare il nuovo logo.

Scelta dalla giuria tra le tre finaliste, la proposta «Un’impronta per il Grigionitaliano» del poschiavino Michele Iseppi (in copertina) è risultata la più votata dalla popolazione. E diventa quindi il nuovo simbolo grafico capace di contraddistinguere ed identificare le quattro vallate grigionitaliane nel loro insieme. Un passo simbolico ma molto importante verso una progressiva unità d’intenti tra le quattro valli di lingua italiana dei Grigioni, unico cantone trilingue della Confederazione (con romancio e tedesco accanto alla nostra lingua). L’italiano qui è lingue minoritaria, e la Pgi, insieme alla popolazione e ai rappresentanti politici italofoni, lo difendono ad ogni occasione, che sia garantirne l’insegnamento nelle scuole o la presenza nel sito turistico cantonale.

Al turista giunto da lontano che chiedesse informazioni circa la parte italofona del Canton Grigioni si potrebbe rispondere che il Grigioni italiano non esiste. Certamente il turista rimarrebbe un po’ perplesso; allora bisognerebbe spiegargli che il Grigioni italiano non esiste in quanto entità geografica unitaria, ma è costituito da quattro vallate geograficamente distaccate le une dalle altre: la Valposchiavo, la Bregaglia, la Mesolcina e la Calanca (le ultime due formano il Moesano). Tale frammentarietà geografica fa sì che l’elemento di coesione più importante tra le quattro regioni sia proprio la lingua italiana. Uno degli altri loghi finalisti del concorso le rappresentava infatti con quattro lettere i minuscole, a rappresentare l’italiano.

Cartina della Svizzera: elaborazione da Wikipedia. Autore:Tschubby. Licenza: CC-BY-SA-3.0,2.5,2.0,1.0

Un’impronta per il Grigionitaliano: nella proposta vincitrice, si ricorda che il paesaggio rappresenta un elemento unificante per gli abitanti del Grigionitaliano. La topografia del territorio, con le sue valli e montagne, viene rappresentata in questo logo unita all’immagine di un’impronta. L’impronta rappresenta l’individuo, l’identità comune e il suo carattere distintivo. Simbolicamente, essa richiama il paesaggio e l’influenza che la popolazione ha su ciò che la circonda. Le linee presenti sulla pelle presentano somiglianze con il territorio, creando vallate e montagne. L’impronta assume qui il significato di un’eredità e di un patrimonio culturale che viene tramandato attraverso le generazioni. Così come le impronte di una famiglia possono tramandare somiglianze, così anche le tradizioni e la cultura di un gruppo possono lasciare un’impronta riconoscibile nella storia. Il logo riporta le curve di livello delle rispettive valli e i colori scelti richiamano gli stemmi storici delle valli e i colori presenti sul territorio.

Nel corso dei lavori assembleari della Pgi, apertisi con il saluto del sindaco di Grono nonché presidente della deputazione grigionitaliana al Gran Consiglio retico Samuele Censi,  i delegati hanno riconfermato alla presidenza della Pgi Franco Milani per il quadriennio 2024-2027. Nel Consiglio direttivo sono stati riconfermati Claudio Losa e Giancarlo Sala, mentre quali nuovi membri sono stati eletti Anna Giacometti e Davide Nollo, che hanno preso il posto degli uscenti Alberto Maraffio e Stefano Peduzzi.


Fonti: PGI – CDT.ch

 

 


Questo sito è gestito gratuitamente da volontari che ne sostengono i costi. Aiutaci donando una cifra a tua scelta:

SOSTIENICI CON UNA PICCOLA DONAZIONE
Condividi questo articolo: