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«E’ in corso una guerra con grande dispendio di mezzi contro la lingua italiana. L’esercito che attacca è numeroso, ma composto da unità agilissime, che si muovono d’istinto per spirito dei tempi. Si mimetizza dietro titoli di studio superiori, l’ignoranza colta è la sua bandiera».
E’ uno dei passaggi più ironici dell’articolo di Nando Dalla Chiesa apparso lunedì scorso sul Fatto Quotidiano e dedicato, questa settimana, “all’assalto alla lingua italiana”. Secondo lo scrittore e sociologo non ci sono alleanze e patti sovranazionali che possano aiutare perché l’aggressione, appunto, nasce dentro i confini. Dalla Chiesa definisce “truppe dell’ignoranza colta” quelle che stanno espugnando una roccaforte dopo l’altra e si chiede come mai nessuno metta un argine, eriga una linea Maginot e come mai, ancora, non si formino battaglioni di volontari in difesa della vittima, la lingua, che ha pur sempre un valore storico e collettivo. «Ma lo vogliamo dire scandalizzati, gridare con raccapriccio che “finalizzare” vuol dire “dare una possibilità” e non “concludere”? Ma possibile che un cronista calcistico dall’italiano claudicante, che iniziò decenni fa a usare nelle sue radiocronache il verbo finalizzare per dire “tirare in porta” o addirittura “far gol” sia prima diventato il verbo supremo della cronaca sportiva e poi abbia trovato miriadi di emuli tra gli accademici, addirittura nell’editoria? Ma come è possibile leggere che ancora “non ho finalizzato il rapporto di ricerca”?
Dalla Chiesa continua nel suo sarcastico ragionamento ricordando che il grottesco non viene nemmeno percepito dagli oratori e dagli scrittori, che a volte sbattono l’orrore in faccia già a inizio discorso. «Senza parlare del delicato, timido “schermirsi” che – perso ogni pudore – diventa (un giorno ben due volte sullo stesso quotidiano “schernirsi”. E l‘esperta di libri che ti confessa di non essere “afferrata” in materia? Sulle prime non ci credi, poi si ripete». La morale, allora, per lo scrittore toscano è una sola: far scendere in campo i riservisti. I vecchi maestri e maestre con i loro vestiti logori e gloriosi, che magari non s’intendono di social, ma sanno il dizionario per rispondere all’assalto. «Per non citare – conclude Dalla Chiesa – il dilagante “attenzionare”, un classico degli appuntati dell’Arma di una volta, che però ora studiano. Mentre il loro linguaggio di un tempo ora lo usano, nell’assalto, assessori e giornalisti. Che caos. Roba da Battiato. Roba da bandiera bianca».
(Fonte: il Fatto Quotidiano)
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