Condividi questo articolo:
Nelle scorse settimane si è riunito all’ambasciata d’Italia a Washington l’Osservatorio nazionale della lingua italiana, organo di indirizzo e orientamento per la promozione la lingua e cultura italiana negli Stati Uniti. Alla riunione, presieduta dal vicecapo missione Alessandro Gonzales, hanno partecipato i circa sessanta membri dell’Osservatorio, tra cui la vicesegretaria generale del Cgie, Silvana Mangione; i consoli; i dirigenti scolastici; i direttori degli Istituti italiani di cultura; e i presidenti dei 14 enti gestori che operano negli Stati Uniti: i rappresentanti di Eduitalia, Universita di Perugia, Calandra Institute, National Italian American Foundation e Associazione Scuole di italiano come lingua seconda. Per la prima volta sono stati associati ai lavori anche i presidenti dei Comites negli Usa.
Il ministro Gonzales ha ricordato in apertura il carattere prioritario che il Maeci e la nostra rete diplomatico-consolare attribuiscono alla diffusione della lingua italiana, anche quale veicolo di promozione della cultura, della società e dell’economia italiane. Ha evidenziato l’esigenza di rafforzare quantitativamente e qualitativamente l’offerta dei corsi di italiano sia a livello scolastico sia a livello universitario e di mantenere la tendenza positiva di crescita degli esami Ap (Advanced placement) di italiano. Stando alle ultime rilevazioni disponibili, riferite all’anno accademico 2020/2021, il numero degli studenti di italiano è rimasto sostanzialmente stabile, pari a 214.074. I dati rivelano un potenziale crescente di diffusione della lingua italiana in scuole americane che non ricevono finanziamenti da enti gestori e in contesti di apprendimento diversi dalle scuole. Inoltre, secondo l’ultimo rapporto “Open doors” dell’International Education Institute, nell’anno scolastico 2020/2021 l’Italia si è collocata al primo posto a livello mondiale quale destinazione per lo “study abroad”, lo studio all’estero degli studenti statunitensi (2.193 su un totale 14.500). Sulla base di queste tendenze, il ministro ha identificato tra le linee di azione prioritarie per il 2023 la diversificazione dell’offerta di corsi di italiano, promuovendo da un lato sinergie con nuovi contesti di apprendimento (incluse associazioni, enti privati e aziende), dall’altro l’ampliamento dell’offerta di corsi in italiano su materie quali la storia dell’arte, il teatro, la musica o l’enogastronomia. Tra le priorità evocate dal ministro anche la promozione di accordi bilaterali tra università italiane e statunitensi per il riconoscimento dei doppi titoli o di titoli di laurea congiunti, al fine di aumentare l’attrattività del sistema universitario italiano negli Usa.
Condividi questo articolo: