A Pisa nasce il Centro d’eccellenza contro l’impoverimento linguistico

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Nasce al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica (FiLeLi) dell’Università di Pisa “CECIL”, il Centro d’Eccellenza per il Contrasto all’Impoverimento Linguistico. Il Centro è pensato come futuro punto di riferimento nazionale e internazionale nell’ambito degli studi sul contrasto all’impoverimento linguistico, con un respiro che ambisce ad andare ben oltre l’orizzonte temporale del quinquennio 2023-2027 per il quale il Ministero dell’Università e della Ricerca italiano l’ha finanziato con quasi 8 milioni di euro.

Tra le attività previste, oltre a un Master di II livello, una Scuola Estiva, innovativi laboratori di scrittura e analisi del testo, anche la creazione di un laboratorio per la formazione insegnanti e di un laboratorio università-impresa per il monitoraggio delle criticità linguistiche nel mondo del lavoro e la formazione continua dei lavoratori. Il finanziamento del MUR permetterà anche il reclutamento di docenti e giovani ricercatori, oltre a due unità di personale tecnico-amministrativo, che supporteranno le diverse attività del Centro.

“Si tratta di un progetto sicuramente ambizioso – ha spiegato la direttrice del dipartimento, Roberta Ferrari – nato dalla convinzione che il contrasto all’impoverimento linguistico sia una emergenza del nostro tempo. I giovani sono sempre meno attrezzati per comprendere e produrre testi che sono necessari ad affrontare le loro sfide come studenti, lavoratori e cittadini. L’impoverimento linguistico genera impoverimento culturale e professionale, perché la corretta comprensione e produzione del linguaggio è la precondizione di ogni disciplina, anche di quelle tecnologiche. Grazie alle avanzate competenze scientifiche dei docenti di FiLeLi in ambito linguistico e filologico-letterario, CECIL potrà sviluppare specifiche strategie per dare risposte concrete in diversi ambiti e combattere il declino linguistico a più livelli: non soltanto tra gli studenti universitari, ma anche nella scuola secondaria e nel mondo del lavoro”.

Al tempo stesso CECIL guarda anche al di fuori del mondo universitario. In sinergia con Confindustria Toscana, il progetto intende rivolgere le sue attività di monitoraggio e di contrasto all’impoverimento linguistico ai contesti lavorativi. L’innovazione è una sfida fondamentale per l’impresa e, per vincerla, occorre poter contare su persone in grado di aggiornare continuamente le proprie competenze, il che è possibile solo attraverso una piena padronanza degli strumenti espressivi offerti dalla lingua materna e dalle lingue straniere. Emerge purtroppo un reale e crescente impoverimento lessicale espresso non solo nell’impiego di un numero limitato di vocaboli della lingua italiana, ma anche nella inabilità ad assegnare più significati a una parola. Per aziende e imprese la comunicazione è fondamentale non solo al proprio interno, ma anche verso l’esterno. Rileviamo insomma diversi segnali d’allarme forte che hanno motivato Confindustria a partecipare a questo progetto e a svilupparne altri: l’interazione del mondo del lavoro con il mondo della scuola deve essere sempre più efficace

“Cruciale sarà anche il rapporto con il mondo della scuola.  CECIL prevede, infatti, la creazione di un laboratorio permanente di formazione in servizio degli insegnanti, per ciascuna delle discipline attive nel Dipartimento FiLeLi. È necessario superare la tendenza ad attribuire la responsabilità dei problemi di comprensione e produzione di testi scritti al ciclo d’istruzione precedente rispetto a quello in cui, di volta in volta, opera l’insegnante che li osserva e li giudica. Il problema esiste a tutti i livelli: si tratta ora di risolverlo creando un sistema concreto di collaborazione effettiva tra università e scuola e immaginando corsi destinati agli insegnanti che abbiano una ricaduta diretta sulla didattica scolastica, con benefici sia per coloro che entreranno subito nel mondo del lavoro, sia per gli studenti che si iscriveranno all’Università, molti dei quali saranno insegnanti delle future generazioni di cittadini”. “Combattere l’impoverimento linguistico significa dare a ciascuno l’opportunità di esprimere la propria cittadinanza: un obiettivo per il quale centrale è la collaborazione fra scuola e università che il progetto promuove. L’innovazione didattica prevista dalla sperimentazione di CECIL sarà accompagnata da un percorso di formazione per i docenti della scuola secondaria superiore e riguarderà tutti i principali ambiti dell’educazione linguistica, dal raggiungimento delle competenze di letto-scrittura nella lingua madre dalla scuola superiore alla laurea all’insegnamento dell’italiano come lingua2. La collaborazione fra diversi ambiti disciplinari e fra docenti di differenti tipologie di Istituti Superiori permetterà la definizione di un ampio ed efficace quadro di intervento”.

Fonte e immagine: unipi.it


 


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