Sondaggio sui media svizzeri: migliorare il servizio pubblico per valorizzare la lingua italiana

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“L’italofonia e il ruolo del servizio pubblico dei media” è il titolo del convegno svoltosi qualche giorno fa al Forum St. Katharinen di San Gallo, organizzato dalla Corsi (Società cooperativa per la radiotelevisione svizzera di lingua italiana) con il Forum per l’italiano in Svizzera.

Hanno partecipato Luigi Pedrazzini, presidente Corsi, diverse personalità italofone del mondo politico, diplomatico, accademico svizzero, Gilles Marchand, direttore generale della SRG SSR e Mario Timbal, direttore della RSI. I partecipanti al congresso hanno esorato le autorità federali, cantonali, alla SRG SSR e alla stessa RSI ad assumere un ruolo più attivo nel programmare servizi e contenuti rivolti agli italofoni d’Oltralpe. Sempre ai media italofoni è arrivato l’invito a «considerare le nuove forme di comunicazione rivolte al pubblico giovane, offrendo programmi accattivanti». Attenzione deve essere poi dedicata all’offerta della lingua italiana nella formazione scolastica, valorizzandola pure nel settore commerciale.

Alla vigilia del convegno la Corsi aveva promosso un sondaggio online per comprendere cosa chiedono e cosa pensano gli ascoltatori sull’offerta radiotelevisiva e online della RSI. Al sondaggio hanno risposto 160 persone italofone residenti non solo nella Svizzera italiana ma anche Oltralpe e appartenenti a diverse fasce di età. Il 94% è di lingua madre italiana, il 9% tedesca e il 5% francese. Poco più della metà (55% vivono nella Svizzera italiana, il 38% in quella di lingua tedesca, il 16% in quella di lingua italiana e una persona nella Svizzera di lingua romancia. Il sondaggio, tema del convegno a San Gallo, ha messo in luce una cauta soddisfazione per il lavoro della RSI nella valorizzazione della lingua di Dante, ma anche il desiderio (espresso da oltre il 50% dei rispondenti) che sia fatto di più per gli italofoni Oltralpe. Un dato interessante, soprattutto se si considera che oltre la metà di chi ha risposto alle domande della Corsi ha dichiarato di risiedere nella Svizzera italiana.

Giudizio positivo per quel che riguarda la qualità dell’informazione della RSI, con il 44% degli interpellati che segnalano un miglioramento del servizio pubblico dei media di lingua italiana; inoltre, oltre tre quarti delle risposte pervenute enfatizzano la capacità della RSI di rivolgersi a un pubblico generico. Tuttavia, non manca chi ha espresso una valutazione più negativa: il 22% delle risposte indica un peggioramento della qualità dell’informazione della RSI e il 17% denuncia troppa attenzione al pubblico anziano.

Nel sondaggio, la Corsi ha anche voluto chiedere quale debba essere, per gli utenti, la finalità del servizio pubblico: oltre tre quarti delle risposte indicano che tale finalità debba essere “formare cittadini (educare e diffondere la cultura” e “informare i cittadini”,  e circa l’80% di chi ha risposto è d’accordo / molto d’accordo con la dichiarazione: «l’obiettivo del servizio pubblico radiotelevisivo non è di assecondare i gusti del pubblico, ma di accrescerne la qualità anche a costo di perdere ascoltatori».
In questa chiave può essere letto anche il sostegno di coloro che sono favorevoli al pagamento del canone, quest’ultimo definito da molti come un contributo per avere un servizio di qualità, anche se non mancano coloro che lo hanno definito come una “tassa”.

(Fonte: www.corsi-rsi.ch)

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