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Francesco è il primo Papa a visitare l’Iraq, dove si trova in questi giorni per una visita apostolica ufficiale.
Ancora una volta però, a noi interessa l’aspetto linguistico della vicenda. L’italiano, ricordiamolo, è lingua ufficiale dello stato della Città del Vaticano e lingua di comunicazione de facto della Santa Sede (quella ufficiale è il latino). I viaggi del pontefice però mettono in evidenza come la lingua italiana sia anche a tutti gli effetti la principale lingua veicolare della Chiesa cattolica, che consideriamo, da un punto di vista laico, una grande organizzazione diffusa capillarmente sui cinque continenti con una presenza plurisecolare.
Nel video qui sotto possiamo sentire il suo discorso all’incontro interreligioso pronunciato ieri, in lingua italiana, presso la piana di Ur, così come in italiano era stato il suo intervento presso le autorità politiche del Paese.
Nel viaggio negli Emirati Arabi del febbraio 2019, il pontefice era anche stato annunciato all’incontro con le autorità statale con messaggi in doppia lingua, araba e italiana, appunto:
Al ritorno dai viaggi apostolici, è tradizione che il papa organizzi una conferenza stampa sul volo di ritorno. Giornalisti da tutto il mondo che, occupandosi di vicende vaticane, parlano correntemente la lingua italiana.
L’inglese certamente viene utilizzato, per esempio durante viaggi negli Stati Uniti, accanto ad altre lingue, come la lingua madre del pontefice (spagnolo nel caso di Papa Francesco, tedesco nel caso del suo predecessore Benedetto XVI), ma l’italiano resta sempre la lingua di comunicazione preferenziale. Uno dei motivi che qualcuno suggerisce è che l’inglese resta comunque, agli occhi di molti, una lingua legata alla potenza militare ed economica di un Occidente capitalista capitanato dagli Stati Uniti. L’italiano invece, lingua del vescovo di Roma, assume in questo contesto il ruolo di lingua neutrale. Un caso più unico che raro, certo, ma di grande rilevo se si pensa al peso morale e diplomatico che il Vaticano ancora oggi esercitano su centinaia di milioni di persone nel mondo.
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Foto in copertina di Annett_Klingner da Pixabay
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