Musica, università, imprenditoria… dopo la pace, l’Italia riscopre l’Eritrea

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I palazzi razionalisti dell’Asmara fanno da sfondo al video del nuovissimo singolo di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, dal titolo “Chiaro di luna”. Il cantante toscano ha scelto di ambientare proprio nella capitale eritrea il suo video musicale, che evoca atmosfere suggestive…

Nel filmato, si possono scorgere gli edifici simbolo di una città definita “la piccola Roma” d’Africa, il cui centro storico è stato dichiarato pochi mesi fa Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: il cinema Impero, il Roma, la stazione Fiat Tagliero dalla forma d’aeroplano, oltre ai tanti negozi che portano insegne scritte nella nostra lingua, e a un fumetto scritto in italiano.

Segni di un passato segnato da un fenomeno da condannare come quello coloniale, che però ha lasciato anche tracce profonde nell’architettura e nella cultura degli eritrei. Nel Paese la lingua italiana è ancora piuttosto conosciuta, e ad Asmara ha sede la più antica scuola italiana all’estero, che insegna in italiano e vede per l’80% iscritti bambini e ragazzi eritrei. Lo stesso Jovanotti, durante il periodo trascorso per le riprese, ha suonato nel cortile della scuola, per la gioia degli alunni e delle maestre:




Alla Scuola italiana di Asmara, la più grande scuola pubblica italiana fuori dai confini d’Italia, avevamo dedicato un articolo pochi mesi fa, dove gli studenti stessi raccontavano la storia dell’istituto.

Ma come mai Jovanotti ha scelto proprio questo piccolo Paese africano per dare colori e atmosfera alla sua canzone? Il cantante è legato all’Eritrea dalla storia di suo nonno, che negli anni ’30 fece il camionista sulla tratta Massausa-Asmara. Lo racconta in un documentario interessantissimo appena pubblicato sul suo canale Youtube, che, oltre ad essere un dietro le quinte del video musicale, mostra quanto ancora i legami culturali e linguistici con l’Italia siano forti:

 

Il breve documentario è molto interessante, perché dimostra – a dispetto delle critiche piovute immediatamente dopo la pubblicazione della canzone – che Jovanotti non ha visitato l’Eritrea a cuor leggero, ma era anzi ben consapevole della sua storia e del suo presente, segnato da una dittatura che tanti danni ha provocato e sta provocando. Ma ha anche dimostrato speranza per il futuro di questa terra. Un futuro incarnato dai giovanissimi studenti della Scuola italiana di Asmara, a cui Lorenzo ha promesso un concerto in piena regola il prossimo anno, possibilmente in primavera “prima che finisca la scuola”. Ai piccoli alunni ha anche assicurato che “imparare una lingua bella come l’italiano, così piena di parole, così piena di modi per dire le cose, così varia, così musicale, vi renderà la vita sicuramente più ricca”.

 

In attesa del primo concerto di Lorenzo Cherubini nel Corno d’Africa, anche il mondo imprenditoriale italiano ha dimostrato un nuovo interesse verso l’Eritrea, alla luce del processo di pace iniziato lo scorso luglio e alla successiva rimozione, a fine novembre, delle sanzioni da parte dell’ONU, che erano in vigore dal 2009.

Il 6 dicembre il Paese africano è stato visitato da una delegazione di un’ottantina di imprenditori italiani, specializzati in energia, costruzioni e materiali da costruzioni, mobilità, trasporti, agricoltura, produzione e distribuzione alimentare, impiantistica, formazione, tessile ma anche banalmente il turismo. E insieme agli imprenditori, anche il Vice Ministro degli Esteri del Governo italiano, Emanuela Del Re, ha manifestato la sua disponibilità a seguire da vicino le iniziative sul territorio. “Tra Italia ed Eritrea c’è molto in comune”, ha detto il vice ministro. Per questo motivo il cammino per la crescita dell’Eritrea può essere condiviso dall’Italia. Una condizione favorita da diverse circostanze. La presenza in Italia di una numerosa diaspora eritrea. Il fatto che parte dell’attuale classe dirigente eritrea abbia studiato in Italia. Infine il forte legame culturale tenuto vivo dalla presenza della scuola italiana, la più grande all’estero.

“Ho trovato un Paese accogliente, disponibile e amico degli italiani – commenta Nunzio Silletti della Gold Energy – La mia esperienza in altri paesi quali la Costa d’Avorio e il Kenya, mi inducono a considerare come elementi indispensabili per un nostro investimento, proprio i temi di garanzia e sicurezza che ho percepito e riscontrato in Eritrea. La nostra volontà coincide con gli obiettivi del Governo eritreo e ci porterà ad analizzare quanto prima ipotesi concrete di investimenti nel settore energetico rinnovabile, che rappresenta la base di un reale cambiamento del paese.” Dello stesso avviso anche Andrea Pedretti della Energy Vault, che è interessato a investire nell’energia solare. Paolo Carli presidente ed amministratore delegato della Henraux S.p.a. azienda del marmo fondata nel 1821 ha aggiunto: “Ritengo strategica la collaborazione con l’Eritrea; sicuramente è da approfondire il tema dei propri bacini estrattivi e la ricerca di nuovi marmi e pietre naturali da inserire in un percorso di valorizzazione della materia prima per finalità architettoniche.

Gianluca Laliscia, campione del mondo di Endurance e Amministratore Unico della Sistemaeventi.it, ha dichiarato che: ” Durante la visita in Eritrea, abbiamo deciso di iniziare a lavorare sullo studio di fattibilità finalizzato alla realizzazione di un allevamento di altissima qualità per il cavallo puro sangue arabo da endurance. L’orografia dei terreni e la qualità dei medesimi, abbinati ad un clima mite 12 mesi all’anno e quindi idoneo al benessere dei cavalli, saranno sicuramente gli elementi di successo per il nostro obiettivo, contribuendo al riconoscimento e al riposizionamento dell’Eritrea nel mondo”.

E quando si fa impresa, si fa anche formazione, e quindi anche il mondo universitario della Penisola cerca nuovi contatti con la ex-colonia. In particolare, i professori Lucio Ubertini direttore “Honors Center for Italian Universities” (H2cu) e Cristiana Bertolucci direttore della Scuola Edile di Perugia hanno avuto un incontro costruttivo con il professor Haile Muthsun, direttore dell’Università di Asmara, per lo sviluppo di possibili collaborazioni volte a formare i giovani. Sono molto soddisfatto della prospettiva che apre quest’accordo – commenta Ubertini dell H2cu- sia per la formazione dei quadri dell’Eritrea sia per la preparazione della classe accademica italiana per l’impiego di nuove tecnologie per una didattica condivisa”. Una nota precisa che “Nello specifico è stato siglato e protocollato un documento che prevede la formalizzazione di un comitato scientifico paritetico che dia luogo a una scuola ‘International Polytechnic University of Corno d’Africa’ con sede ad Asmara e poi in altri paesi limitrofi quali l’Etiopia e la Somalia. All’inizio del 2019 il comitato si riunirà a Roma”.

Ad ottobre era stato invece il presidente del consiglio italiano, Giuseppe Conte, a visitare prima l’Etiopia e poi l’Eritrea, per rilanciare ai massimi livelli la cooperazione diplomatica. E a marzo 2019 toccherà al ministro degli esteri Moavero Milanesi recarsi all’Asmara.

Piccoli passi che possono accompagnare, in un rapporto alla pari di collaborazione con reciproco beneficio, un processo di pace ancora fragile ma dalle grandi prospettive. E questo potrebbe aprire nuove possibilità per la lingua italiana in questa parte del continente africano, per una maggiore presenza e importanza, come lingua di studio e di lavoro.

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