A Parma si è svolta “Volgare Illustre”, riflessioni sulla lingua con 600 studenti dei licei

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Attraverso i suoi scritti, Dante Alighieri ha definitivamente marchiato l’identità nazionale italiana, segnata su base linguistica, politica e culturale proprio in virtù della figura del Poeta. A 160 anni dall’Unità d’Italia, qual è lo stato della lingua nella percezione di chi la parla? Abbiamo raggiunto il risultato che Dante auspicava, ossia una sottrazione alla confusione babelica che si sposasse con una promozione aristocratica del volgare? Quale futuro per una lingua in cui le parole inglesi “crude” sono in aumento (dal 10 al 20% in pochi anni), gli anti- sono molti più dei pro-, gli ammazza- più dei salva- ?
Comprendere la lingua italiana significa comprendere l’Italia, capirne la ricchezza, il polimorfismo, la forza delle diversità che la compongono.

Lo scopo del progetto “Volgare Illustre” è condurre gli studenti partecipanti a riflettere su alcuni temi portanti, incentrati sul trinomio “cittadinanza, lingua, struttura politica”:

Quanto una lingua contribuisce alla costruzione del patrimonio identitario della nazione?
Le riflessioni di Dante sono valide ancora oggi?
I dialetti d’Italia sono un ostacolo o una ricchezza?
Oltre ai dialetti, come è contaminata la lingua del paese in cui viviamo?
Quali altre lingue sono presenti?
Come contribuiscono al patrimonio sociale e culturale del territorio?
In che rapporto sta la lingua che parliamo con le nostre radici culturali?

Referente scientifico del progetto Volgare Illustre è il Prof. Luca Serianni, professore emerito di Storia della lingua italiana nell’Università La Sapienza di Roma, Dottore honoris causa nelle Università di Valladolid e Atene, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, della Crusca, dell’Arcadia e dell’Accademia delle Scienze di Torino, unanimemente riconosciuto tra i maggiori esperti di Lingua Italiana.
Insieme al Prof. Serianni, curano le tematiche in cui il progetto è articolato i Proff. Michele Cortelazzo (Università di Padova) e Gianluca Lauta (Università di Cassino e del Lazio meridionale) e la Prof.ssa Cecilia Robustelli (Università di Modena e Reggio Emilia).

Il progetto è ideato e realizzato da Fondazione Teatro Due di Parma, in collaborazione con il Liceo Classico e Linguistico “Gian Domenico Romagnosi” di Parma e con la Rete Nazionale dei Licei Classici.

Il confronto con le riflessioni sviluppate da Dante nel De vulgari eloquentia risultano essere un imprescindibile faro per affrontare una prospettiva di rinnovamento politico e sociale che attraversi la consapevolezza della lingua e del suo uso (ed abuso). Il rapporto con la lingua, in quell’opera, è sviluppato sotto la lente della politica: si rifiuta un’idea di politica municipalistica, e tale condanna si sposa con il rifiuto del municipalismo linguistico. Per questo, analizza 14 varietà di volgare corrispondenti ad altrettante zone della penisola italiana, proponendo una classificazione su base geografico-linguistica. Attraverso il collegamento con una scuola appartenente a ciascuna zona linguistica individuata da Dante, viene creato un circuito di condivisione di riflessioni e risultati, con l’intento di offrire uno spaccato della percezione che studenti della Scuola Secondaria di Secondo grado hanno della propria lingua (o delle proprie lingue). Grazie ad una piattaforma internet appositamente dedicata, mettiamo in collegamento gli studenti partecipanti, secondo una scansione pedagogica fatta da esperimenti sociali, interviste, discussioni seminariali, contributi raccolti e rielaborati dagli studenti stessi.

A conclusione del progetto, lo scorso 15 maggio, è stata organizzata una giornata di studi presso Fondazione Teatro Due, in cui esperti e cultori della materia hanno approfondito le tematiche trattate con la partecipazione di una rappresentanza di ciascuna Scuola coinvolta.

A questa giornata conclusiva è dedicato un servizio del TG regionale Rai dell’Emilia-Romagna.


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