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La colonia italiana nello Stato di Espirito Santo non godrà della stessa visibilità che in altri Stati Brasiliani, come São Paulo e gli stati meridionali (Paraná, Santa Catarina e Rio Grande do Sul). Tuttavia, si tratta della culla dell’immigrazione italiana in Brasile, e nel posto in cui tutto è cominciato, la città di Santa Teresa, l’italiano è stato recentemente promosso lingua ufficiale alla pari del portoghese. Tuttavia, oggi, è davvero paritetico l’impiego delle due lingue presso la cittadinanza?
Antecedenti storici. Il primo gruppo di 386 coloni italiani in Brasile sbarcò a Vittoria il 17 febbraio del 1874 dopo un viaggio di 45 giorni. Il gruppo, portato in terre brasiliane dall’imprenditore Pietro Tabacchi, costituì nell’allora núcleo Timbuí (o Timbuhy nella grafia dell’epoca), la Colônia Nova Trento. Tabacchi infatti era trentino, e gran parte dei coloni proveniva dal Trentino e dal Veneto.
I primi tempi in effetti non furono per niente facili. Il gruppo si sentì ingannato da Tabacchi, che non adempì parecchie promesse fatte agli emigrati. Parte di loro si diresse poco dopo ai nuclei coloniali che sorgevano all’epoca in Rio Grande do Sul. Comunque un gruppo di circa 150 famiglie, comprese alcune arrivate in una seconda ondata nel 1875, costituirono in carattere ufficiale la colonia di Santa Teresa il 26 giugno 1875, data considerata ufficialmente l’avvento dell’immigrazione italiana in Brasile.
Oggi Santa Teresa è una città prospera che conta circa 20 mila persone, famosa in Brasile come la “capitale dei colibrì” a causa del grande numero di questi uccelli. Circa il 90% della popolazione della città discende da emigrati italiani.
L’italiano a Santa Teresa – Se l’italianità della città è indiscutibilmente riconosciuta, l’italofonia ha un suo sviluppo più recente. Nel 2007 è stato avviato il Progetto Parlare, elaborato insieme all’Associação de Língua e Cultura Italiana do Espirito Santo (ALCIES), per l’insegnamento dell’italiano presso la rete scolastica comunale. Le dispense e materiali appositamente elaborati sono periodicamente aggiornati. Il Progetto ha compiuto 15 anni nel 2022. Altre iniziative diffusione culturale come il progetto “Vestígios da Itália”, ha promosso lezioni di lingua e cultura italiana presso la biblioteca comunale, nel 2020, in sessioni settimanali di due ore ciascuna.
Ma il fatto più importante è recentissimo. Nell’agosto 2021 la città ha dichiarato l’italiano lingua ufficiale alla pari del portoghese, compiendo un importante passo nella diffusione della lingua italiana al di là dell’ambiente strettamente scolastico. Altre città d’immigrazione italiana in Brasile mai prima avevano riconosciuto l’italiano come lingua ufficiale, essendoci invece alcuni casi in cui venne riconosciuto alla pari del portoghese come idioma ufficiale il talian, koiné dialettale degli immigrati veneti, trentini e lombardi, reperibile prevalentemente nel Brasile meridionale, anche se è possibile trovare anche a Santa Teresa parlanti di questo dialetto.
Tuttavia, tale iniziativa verso il bilinguismo presuppone la presenza tra l’altro, di elementi presentati simultaneamente in portoghese e in italiano, come ad esempio moduli amministrativi e segnaletica stradale. Questi provvedimenti non sono stati ancora intrapresi, forse anche a causa del poco tempo trascorso dall’adozione ufficiale dell’italiano come lingua co-ufficiale. Ad oggi, l’unica targa a segnalare in italiano un punto della città, è quella appesa all’ingresso del museo dell’immigrante italiano (Casa Lambert), a scopi prevalentemente turistici.
Cercando di contattare il Comune di Santa Teresa per avere informazioni riguardo l’attuazione delle disposizioni sul bilinguismo nella città, non abbiamo fino ad ora avuto riscontro.
Tale realtà purtroppo, non è privilegio di Santa Teresa. Parecchi comuni popolati da oriundi italiani si trovano nella stessa situazione. La lingua italiana viene anche insegnata a scuola, però non supera le aule scolastiche. Una realtà relativamente diversa è quella del comune di Serafina Correa, nello Stato di Rio Grande do Sul, dove si possono trovare targhe stradali in talian. Tuttavia, queste riguardano perlopiù consigli e proverbi piuttosto che direzioni stradali.
In conclusione, lo stato della lingua italiana in Brasile, sia nella lingua ufficiale che in dialetto, ancora deve fare importanti passi verso una diffusione consolidata e un vero e proprio bilinguismo. Altrimenti, rischiano di rimanere solo una dichiarazione di intenti espressi sulla carta, ma che non trovano un’attuazione concreta nella vita quotidiana di queste comunità.
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L’autore
Renê Augusto Dian Negrini. Insegnante d’italiano in Brasile da 10 anni. Ha ottenuto nel 2017 la Laurea Triennale in Lingua Italiana, e nel 2022 il Master di Primo Livello in Lingua Italiana, entrambi presso il Consorzio ICoN. Appassionato di lingua e storia, si dedica a sostenere e diffondere l’italiano in terre brasiliane.
Copertina: una strada di Santa Teresa – ES (midiacidada.org)
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