Condividi questo articolo:
La televisione pubblica svizzera di lingua italiana (RSI) trasmette i suoi programmi solo sul territorio elvetico, anche se per decenni è stata ricevuta anche nelle zone poco oltre il confine meridionale della Confederazione, nelle province settentrionali d’Italia.
Con le nuove tecnologie, questo è sempre più difficile. Per motivi di finanziamento e di introiti pubblicitari, la RSI desidera avere il controllo sul bacino di utenza che raggiunge, e anche la fruizione in linea via streaming è limitata su base geografica.
Da qualche anno, una selezione di programmi vengono resi disponibili sul sito tvsvizzera.it ma a partire dal 1° gennaio 2019 è stato compiuto un passo in più: un canale svizzero è ora visibile su tutto il territorio della repubblica italiana, sul canale 82 del digitale terrestre, attraverso il MUX del Gruppo ReteCapri e a un accordo tra RSI e la società pubblicitaria italiana Publirose.
Il canale, denominato SVI82, per il momento trasmette programmi di repertorio solo in alcuni orari della giornata, prevalentemente in mattinata e nel pomeriggio.
Si tratta dunque di un canale appositamente pensato per l’Italia, che non prevede la trasmissione dei programmi per cui molti italiani bramano le trasmissioni RSI, ovvero film inediti e dirette gratuite di UEFA Champions League 😉 Ma dal nostro punto di vista, quello linguistico, offre spunti interessanti.
A chi è abituato all’italiano d’Italia, ascoltare la lingua parlata sul canale svizzero suonerà al contempo familiare e differente. Una diversa cadenza, l’uso di alcuni termini sconosciuti a sud delle Alpi, i cosiddetti “elvetismi”, e un uso sensibilmente minore di anglicismi. In generale la sensibilità al tema linguistico appare superiore rispetto ai media dello stivale. Per esempio, nel 2015, fu la RSI a dare un titolo italiano agli episodi della serie televisiva americana Fargo, doppiata in Italia, ma che nel Bel Paese avevano mantenuto i titoli in lingua inglese.
Tra le trasmissioni presenti su SVI82 – di cui per ora non esiste un palinsesto ufficiale pubblico – alcuni quiz, come “Via col 20”, e programmi culinari come “Cuochi d’artificio” e”Cucina nostrana”. Quest’ultima è particolarmente interessante, perché mette insieme persone da diversi cantoni linguistici, che a turno invitano gli altri partecipanti a casa loro ad assaggiare le proprie specialità. Questo permette uno scambio anche linguistico, estremamente interessante, che dà un’immagine reale e vivida del plurilinguismo svizzero. “Mirtilli” “Comment ?” “Mirtilli” “Ah.. m i r t i lli”, dice l’ospite del canton Vaud al compagno ticinese mentre mangiano il gelato con frutti di bosco servito come dessert.
Anche i nomi delle diverse portate e i criteri di giudizio “Accoglienza”, “Cibo” e così via, sono sempre presentati in tripla lingua.
In programmazione anche i corti della serie “Frontaliers“, simpatica commedia ambientata alla dogana sul confine con l’Italia, che affronta anche i temi delle piccole differenze di lessico tra italiano d’Italia e di Svizzera:
Lasciamo al telespettatore il giudizio sulla qualità dei programmi, ma invitiamo gli italiani a dare un’occhiata al nuovo canale, a notare le sfumature diverse della lingua, la piccola stranezza delle cifre espresse in franchi e non in euro. All’idea che l’italiano, seppur con proporzioni diverse da altri idiomi europei, è di fatto una lingua internazionale, che contesti politici e culturali diversi arricchiscono e contribuiscono a mantenere attuale e vitale, per il mondo di oggi e quello di domani.
Questo sito è gestito gratuitamente da volontari che ne sostengono i costi. Aiutaci donando una cifra a tua scelta:
Condividi questo articolo: