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Fondata nel 1765 durante il periodo in cui la Corsica si dichiarò indipendente dalla Repubblica di Genova, l’Università di Corsica fu chiusa dopo la conquista dell’isola da parte dei Francesi, nel 1769. L’apertura dell’ateneo fu fortemente voluto da Pasquale Paoli, padre della patria del neonato Stato còrso, che dotò di una costituzione tra le più avanzate dell’epoca. La Corsica era allora parte dell’area culturale italiana e di conseguenza, accanto alle parlate còrse, la lingua alta era il toscano, ovvero l’italiano. E l’italiano era dunque anche la lingua d’insegnamento all’università, che aveva sede nella capitale, Corte.
Per secoli gli isolani, divenuti francesi, si recarono a completare gli studi dapprima in Italia (a Roma, Pisa e Sardegna principalmente) e in seguito sempre di più sul continente francese (Parigi, Marsiglia, Nantes, Tolosa). Dopo una lunga battaglia inserita in un percorso collettivo di riacquisto delle proprie radici culturali, l’ateneo fu riaperto nell’ottobre del 1981, seppur – ovviamente – adottando il francese come lingua d’insegnamento.
Oggi l’Università di Corsica, che porta il nome del suo fondatore Pasquale Paoli, celebra i suoi 40 anni, ricordando lo straordinario percorso di crescita che l’ha resa sempre più attrattiva non solo verso i Corsi ma anche nei confronti dei francesi continentali e degli studenti stranieri, italiani in primis. Proprio con l’Italia e la sua lingua l’università coltiva un rapporto speciale. Il sito ufficiale universita.corsica è disponibile, oltre che in lingua francese e inglese, anche in lingua corsa e italiana. Il professor Fabien Landron lanciò nel 2015 e portò avanti per diversi anni un laboratorio di scrittura in collaborazione con il portale italo-corso Corsica Oggi, dando la possibilità ai suoi studenti di italiano di pubblicare propri articoli sulla rivista in linea letta sia da còrsi che da italiani interessati all’isola.
Speriamo che dalla suggestiva cittadina di Corte si propaghino presto nuovi progetti di collaborazione con l’Italia, legati alla vicinanza e l’intercomprensione tra la lingua corsa e l’italiano. Auguriamo dunque una lunga vita all’Università di Corsica! O, per dirla in còrso: Ch’ella campi cent’anni è più!
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