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Mancano pochissimi giorni a Natale e abbiamo pensato che i nostri lettori che festeggiano questa ricorrenza potrebbero apprezzare qualche suggerimento per regali dell’ultimo minuto. Ecco allora qualche libro che parla di lingua italiana che vogliamo suggerirvi…
La bella lingua
di Diane Hales
«Quando arrivai in Italia per la prima volta, nel 1983, sapevo dire una sola frase: “Non parlo italiano”.» Inizia così, quasi come un cliché, la storia d’amore di Dianne Hales con il nostro paese. Da allora la giornalista americana ne ha studiato la lingua in ogni modo possibile, ma soprattutto ha vissuto luoghi, conosciuto persone ed esplorato arte, musica, letteratura, cinema, dialetti e stili di vita. Nato per offrire scorci inediti ai viaggiatori curiosi, La bella lingua regala un punto vista non scontato e mai banale anche a chi in Italia è nato e cresciuto.
Disponibile in traduzione italiana (Amazon.it – Feltrinelli) o in lingua originale inglese (Amazon.it – Feltrinelli)
Meglio l’itanglese o l’italiano?
di Antonio Zoppetti
La proliferazione delle parole inglesi, negli ultimi decenni, ha assunto proporzioni inedite che hanno delle conseguenze non solo sul nuovo italiano del Duemila, ma anche sulla sua comprensibilità. In molti ambiti il cosiddetto “itanglese” assume talvolta la funzione del latinorum manzoniano, e in altri casi rischia di essere divisivo o di trasformarsi in un’antilingua che crea barriere sociali e fratture generazionali. Le linee guida qui proposte puntano a delineare un modello di comunicazione trasparente in cui – quando ci si deve rivolgere a tutti – l’uso degli anglicismi sia finalmente normato, come è stato fatto sul fronte del linguaggio non discriminante o della femminilizzazione delle cariche. Le indicazioni nascono da una sintesi delle regole auree del giornalismo, da ciò che è stato promosso in Italia dal Gruppo Incipit dell’Accademia della Crusca, ma anche dalle analoghe iniziative avviate in Francia, Spagna o Svizzera, dove le raccomandazioni in proposito sono state ufficialmente diramate dalla Cancelleria Elvetica. Più che bandire le parole inglesi, in sintesi, per non escludere nessuno è necessario riflettere sul loro uso consapevole.
Con l’introduzione del fondatore di Italofonia, Giorgio Cantoni, è disponibile in libreria o in linea: Amazon.it – Mind Edizioni – IBS.it
Bilingue o biculturale?
di Irene Bracone e Maria Antonietta Pinto
Uno studio sulla percezione della lingua e della cultura italiana in docenti di lingua italiana in Argentina. Attraverso la sua pratica quotidiana di insegnamento della lingua italiana fuori dal contesto di origine, l’insegnante di italiano contribuisce a forgiare aspetti importanti sia dell’identità italiana che di quella argentina. Identità, quindi, dialetticamente costruite, che vanno elaborandosi a un livello relativamente astratto, e precisamente a un meta-livello. In sintesi, la scelta di svolgere la ricerca sull’insegnante di italiano all’estero, nella fattispecie in Argentina, nasce dall’idea che questo tipo di docente – quando si trova a svolgere il proprio servizio fuori d’Italia – è chiamato ad un confronto continuo tra due binomi lingua-cultura. Questo confronto è tale da rimettere in gioco la rappresentazione di tutte le identità in questione, sia nella propria persona che nelle persone dei suoi alunni.
Disponibile qui: Amazon.it – Libreriauniversitaria.it – IBS.it
Decolonizzare la mente
di Ngugi wa Thiong’o
I quattro testi di Ngugi Wa Thiong’o che compongono “Decolonizzare la mente”, sono la summa di un pensiero che si è andato formando con anni di studio e con dolorose esperienze vissute in prima persona; in particolare la scelta di scrivere una pièce di critica al potere nella sua lingua madre, il gikuyu, in modo da poter essere compreso da ogni strato di pubblico, gli costò nel 1978 un anno di detenzione. Fu in quei mesi che l’autore maturò la convinzione che “l’arma più grande scatenata ogni giorno dall’imperialismo contro la sfida collettiva degli oppressi è la bomba culturale, una bomba che annulla la fiducia di un popolo nel proprio nome, nella propria lingua, nelle proprie capacità e in definitiva in se stesso”. In tal senso, questo volume anche oggi può dire molto ai lettori occidentali che vogliano osservare criticamente i fenomeni connessi alla globalizzazione e gli effetti di una politica culturale omologante.
Disponibile qui: Amazon.it – IBS.it
Lingua Madre
di Andrea Graziosi e Gian Luigi Beccaria
L’Italia vive da tempo una questione della lingua che tocca problemi d’identità e orgoglio nazionali. Ma il dominio dell’inglese è ormai un dato di fatto. Il linguaggio quotidiano ne fa un uso disinvolto e invasivo, mentre sempre più numerosi sono i corsi universitari tenuti in lingua inglese. Che cosa implica per il nostro patrimonio culturale l’ascesa dell’inglese come lingua veicolare? Un destino di subalternità? O viceversa l’opportunità di un arricchimento? Sul tema discutono uno storico contemporaneo e un italianista. Il primo prende atto del tramonto delle lingue nazionali come lingue scientifiche, ma coglie in questo processo anche la possibile, vitale affermazione di un plurilinguismo europeo. Il secondo difende con vigore l’uso dell’italiano a tutti i livelli, come dispositivo utile a promuovere una comunicazione.
Disponibile qui: Amazon.it – IBS.it
In altre parole
di Jhumpa Lahiri
Questa è la storia di un colpo di fulmine, di un lungo corteggiamento, di una passione profonda: quella di una scrittrice per una lingua straniera. Jhumpa Lahiri è una giovane neolaureata quando visita per la prima volta Firenze; appena sente parlare l’italiano capisce che le è stranamente familiare, che le è necessario e deve apprenderlo. Non sa spiegarsi il perché di un simile, repentino bisogno, ma sa che farà di tutto per soddisfarlo. Dapprima prova a studiare l’italiano nella sua città, New York, con una serie di insegnanti private, ma non basta. Anche le brevi visite successive, a Mantova, Milano, Venezia, non la appagano: vuole immergersi completamente nella realtà della nuova lingua. Si trasferisce a Roma, con tutta la famiglia. E lì comincia la vera avventura, fatta di slanci, entusiasmo e insieme di difficoltà ed estraniamento. “In altre parole” è il primo libro che nasce direttamente in italiano da un’autrice di madrelingua bengalese che ha sempre parlato e scritto in inglese. È la testimonianza di un tenace percorso di scoperta e di apprendimento e di un obiettivo, raggiunto, di potenza e fluidità espressiva, ancora più preziosa perché conserva tra le righe l’eco affascinante di una distanza, quella che sempre ci separa dall’oggetto d’amore: la distanza impercettibile e infinita del desiderio. Tutti i capitoli che compongono il libro, tranne l’ultimo, sono stati precedentemente pubblicati, in una prima versione sotto forma di articoli, su “Internazionale”.
Disponibile qui: Amazon.it – IBS.it
Italiano per caso
di AA.VV
Storie di italofonia nella Svizzera non italiana. Che cosa significa, oggi, parlare italiano in Svizzera? Esiste una Svizzera di cultura italiana che valica i confini geografico-territoriali del Cantone Ticino e delle valli italofone dei Grigioni? E chi sono, in fin dei conti, le persone che parlano e usano l’italiano dentro ma soprattutto fuori di questi confini? Attraverso le testimonianze di quattordici residenti autoctoni, migranti o immigrati di varie generazioni, che vivono “in italiano” al Nord delle Alpi, questo libro si propone di misurare l’effettiva vitalità della lingua e della cultura italiane in Svizzera e di analizzarne le peculiarità più significative.
Disponibile qui: Edizioni Casagrande – IBS.it – Libreo.ch
Diffusione e didattica dell’italiano in Africa
di Raymond Siebetcheu
L’Africa è una delle aree del mondo meno studiate in relazione alla lingua italiana.
Il volume tenta di colmare questa carenza in un contesto globale dove si nota ancora un’immagine generalmente distorta e superficiale di questo continente. In questa ottica, il lavoro ha un duplice compito: proporre una sintesi, oggi assente, sull’italiano in Africa nel periodo (pre)coloniale; illustrare lo stato di salute attuale dell’italiano nell’intero continente ragionando anche sui possibili scenari futuri.
Attraverso un’indagine quali-quantitativa, la ricerca apre una prospettiva innovativa analizzando la situazione dell’italiano sia nei contesti didattici formali che in alcune situazioni comunicative, quali i panorami linguistici urbani, la televisione, Internet e la cooperazione culturale tra l’Italia e l’Africa.
Dai dati della ricerca emerge una complessiva crescita e motivazione di apprendenti e docenti di fronte a politiche e condizioni didattiche non sempre adeguate. A quest’ultimo dato si aggiunge la competitività di altre lingue.
Disponibile qui: Pacini Editore – Amazon.it
Che cos’è un neologismo
di Giovanni Adamo e Valeria Della Valle
Che cosa sono i neologismi e perché si formano? Chi può coniare parole nuove e attraverso quali canali si diffondono? È possibile risalire al momento in cui esse nascono e individuarne gli autori? Le moderne piattaforme dell’informazione giornalistica e radiotelevisiva e le reti sociali riescono a incidere sul cambiamento del costume e degli usi linguistici? Il libro offre le risposte agli interrogativi sull’evoluzione del lessico italiano, sugli influssi della globalizzazione nello scenario internazionale e sui processi che permettono alla lingua italiana di mantenere vitale la sua millenaria tradizione, rinnovandosi costantemente.
Disponibile qui: Amazon.it – Mondadori
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