L’Italia ha una nuova legge per le famiglie: il nome? Family Act

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Ormai in Italia non si fanno più leggi ma “act”. Dagli stessi autori del famoso “jobs act”, ecco a voi il “family act”! Fresco fresco di giornata.

Si tratta di una serie di proposte di leggi articolate a sostegno delle famiglie, sotto diversi aspetti: dalla natalità, al sostegno dell’occupazione femminile, fino all’aiuto per le giovani coppie che debbano affittare o comprare casa. Una proposta importante, dunque, che come tutte le cose importanti (e non) ormai in Italia deve avere un nome inglese.



E allora se la legge sul lavoro diventa Jobs Act, quella sulla famiglia non può che essere Family Act, da non confondersi con Il Family Day e il Fertility Day lanciati da altri governi italiani qualche anno. Le tasse invece, sono ormai tax: flat tax, sugar tax, web tax, local tax.

I giornali riprendono e amplificano i nomi anglicizzati che gli stessi politici creano, frse nell’intento di rendere oscure e più interessanti – o meno indigeste – le proprie proposte. Ma un Paese in cui nemmeno più le istituzioni hanno il coraggio di usare la propria lingua per parlare ai cittadini di cose di interesse comune, come leggi e imposte, ha un problema serio. Un problema di identità, un problema di complesso di inferiorità collettivo che nulla ha a che vedere con la conoscenza e l’uso dell’inglese nei contesti in cui è utile o necessario. Nulla.

Quest’ennesima goccia nell’oceano di anglicismi che sta rapidamente trasformando l’italiano in itanglese conferma il nostro appoggio alla petizione #litalianoviva che in tre settimane ha raccolto già oltre 3000 firme. Leggila, e se sei d’accordo, condividila e firmala anche tu. È importante.


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