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Oggi è l’ultimo giorno dell’anno, e vogliamo salutarvi con un breve bilancio dell’italofonia… e di Italofonia.
La nostra lingua nel 2023 è tornata sotto i riflettori in Italia, e a nostro avviso questo è un fatto positivo. Nel principale paese italofono la lingua nazionale non è spesso oggetto di dibattito, mentre crediamo che dovrebbe esserlo di più, in quanto bene comune di tutti i cittadini.
A riportarla al centro del dibattito è stata soprattutto la politica del nuovo governo, e le dichiarazioni di alcuni esponenti in favore della difesa e della promozione dell’italiano. Dalla presidente Meloni che sul finire dello scorso anno aveva esortato gli ambasciatori – e se stessa – ad usare di più la lingua italiana e meno anglicismi, fino all’onorevole Rampelli con la sua proposta (un po’ riciclata) di politica linguistica e alla proposta del senatore Menia di inserire finalmente l’italiano in costituzione. Le proposte hanno suscitato dibattito e questo, ribadiamo, è positivo. Purtroppo, però il dibattito è stato povero e appiattito su vecchi stereotipi e luoghi comuni. Come se la discussione su una politica linguistica avvenisse nell’Italia di cent’anni fa, con Mussolini al potere, e non in quella del mondo globalizzato e dell’occidente dominato dalla cultura angloamericana di oggi. La destra dà l’impressione di strumentalizzare il tema, la sinistra sembra non cogliere per nulla i temi di disuguaglianza ed esclusione sociale che l’anglicizzazione dei luoghi di lavoro, delle scuole e delle università italiane sta portando. Le proposte politiche giacciono in parlamento, come la nostra vecchia proposta “dal basso“, e intanto lo stesso governo che le ha proposte lancia ministeri e licei del “Made in Italy”, il servizio IT Alert, e per l’anno nuovo annuncia IT Wallet, il servizio dall’immancabile nome inglese per raccogliere digitalmente in un unico posto i documenti dei cittadini.
All’estero invece il dibattito c’è. In Svizzera si è discusso di lingua italiana e università, le comunità italofone di Croazia e Slovenia organizzano iniziative per i propri giovani e per un più efficace bilinguismo, mentre Sud America e Africa continuano ad aumentare il numero di studenti di italiano. Facciamo appello al governo perché il nascituro Piano Mattei per il Continente Nero contenga anche un piano per la diffusione della nostra lingua in Africa.
In questo contesto, noi di Italofonia cerchiamo come sempre di portare avanti il nostro lavoro di sensibilizzazione ed educazione di tutti coloro che sono interessati alla nostra lingua, circa ai temi che la riguardano.
E come ce la siamo cavata, nell’anno che si sta chiudendo?
Non male. Il numero di visitatori sul nostro sito è aumentato considerevolmente rispetto all’anno precedenti, così come quello delle visite e la durata delle stesse. Nelle fonti di origine di traffico verso il sito, i motori di ricerca – Google su tutti – restano quella principale, seguiti da Facebook. Qui la nostra pagina ha superato i 21mila seguaci, un pubblico maschile per il 57% e concentrato nelle fasce d’età tra i 25 e i 55 anni.
Per quanto riguarda la provenienza, chi ci segue su Facebook, come prevedibile, vive prevalentemente in Italia, ma al secondo posto nella classifica dei Paesi troviamo per la prima volta l’Argentina, che supera la Somalia (la quale però mantiene Mogadiscio al primo posto come città con più seguaci). Più in basso troviamo Tunisia, Madagascar e Libia, seguite da Albania, Brasile, Croazia e Svizzera. Fuori dai primi 10, altre nazioni a forte presenza italofona, come Malta, Slovenia, Uruguay, Etiopia, Egitto ed Eritrea.
Nel 2023 siamo anche sbarcati su nuove piattaforme sociali, dalla nuova creatura di Meta, Threads, a WhatsApp, fino a Mastodon, nel Fediverso, dove contiamo 2000 seguaci, in costante crescita.
Le idee per il 2024 non ci mancano, e ve le racconteremo nelle prossime settimane. Per realizzarle, come sempre, chiediamo il vostro aiuto. Continuate a leggerci, a parlare di noi e condividere i nostri articoli con chi volete, seguiteci sulle reti sociali, su Flipboard e su Google Notizie. E, se potete e volete, considerate una piccola donazione di denaro. Nel 2023 abbiamo raccolto 247 euro di donazioni dirette, sommate a 261 di introiti pubblicitari. Più finanziamenti avremo e più potremo continuare a parlare di lingua italiana e a portare avanti le nostre campagne per tutelarla e diffonderla.
Un caro abbraccio a tutti voi e il più grande augurio di un ottimo 2024
da parte di tutta la squadra di Italofonia.info
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Copertina: Foto di Oleksandr P da Pexels.com
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2 pensieri su “Italofonia, un bilancio del 2023”
Buon anno e complimenti per i risultati.
Vorrei comunque fare presente che MalwareBytes mi segnala ancora il vostro sito come “sospetto” per il dominio di primo livello. Forse ci si è annidata una minaccia informatica?
Saluti
Teniamo costantemente sotto osservazione il sito, effettuando scansione contro programmi malevoli. Abbiamo verificato su VirusTotal e non segnala problemi: https://www.virustotal.com/gui/url/56f4fae2ccbd80e4250e0c04070f6c19404faa67a5df6425467f1e06d5d44882?nocache=1 Eventualmente può fornirci più dettagli scrivendoci privatamente a info @ italofonia.info o tramite messaggio diretto su facebook o twitter/X (@italofonia_info )? Grazie infinite della segnalazione, grazie per i complimenti e buon anno a lei.
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