Sui bus di Fiume la capitale europea della cultura 2020 si chiama solo Rijeka

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Una notizia che da un lato fa piacere, dall’altro lascia l’amaro in bocca. Il 2019 ha portato sugli autobus snodabili di Fiume, gestiti dalla municipalizzata Autotrolej, scritte promozionali che ricordano che la città quarnerina il prossimo anno sarà Capitale Europea della Cultura. E questa scritta, come si vede nella foto in alto, è presente anche in lingua italiana. Ma – anno nuovo vita vecchia – il nome della città rimane solo in croato: Rijeka 2020.



Un’esclusione che non è una svista. Interpellato dai giornalisti del quotidiano italofono La Voce del Popolo sul perché non sia stato utilizzato, almeno nella versione italiana, il nome italiano della città, Fiume, il responsabile comunicazione della società Rijeka 2o20 Edi Jurković dichiara: “Abbiamo scelto di mantenere il nome croato di Rijeka, in quanto è quello maggiormente utilizzato nell’ambito internazionale”, precisando, tuttavia, che “ciò non implica in alcun modo la rinuncia ai progetti legati al bilinguismo visivo di Fiume CEC 2020, come il collocamento delle insegne bilingui nel centro storico della città”.

Ma i segni di una mal tollerata presenza dell’italiano in una città che fa di “porto delle diversità” il suo motto, non sono solo sulle fiancate dei mezzi pubblici, bensì anche in Rete. Il portale dedicato alle manifestazioni che interesseranno la città il prossimo anno si chiama rijeka2020.eu, è in linea da più di un anno e, ad oggi, è presente nelle sole versioni croata e inglese:

 

Ai giornalisti de La Voce  è stato detto che i lavori per la versione italiana sono in fase finale. “Molto probabilmente entro la fine del mese verrà stipulato un accordo di collaborazione anche con la casa editrice EDIT, cosa che porterebbe a risolvere la questione della versione italiana del sito. La pagina ufficiale includerebbe inoltre testi e articoli su argomenti legati alla cultura fiumana italiana”. La domanda successiva è stata se tra la schiera dei nuovi impiegati assunti della Società “Rijeka 2020”, vi sia un qualsiasi appartenente alla Comunità Nazionale Italiana, vicino alle necessità e richieste della realtà comunitaria italoparlante. “Non abbiamo nessun impiegato con queste caratteristiche”, ha concluso Edi Jurković.

Anche il presidente dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Fiume, Moreno Vrancich, ha commentato la versione parzialmente in italiano comparsa sugli autobus della municipalizzata Autotrelej. “Se non l’avessi visto con i miei occhi penserei a una presa in giro – ci ha dichiarato. “La nostra città si è sempre chiamata sia Fiume sia Rijeka, da tempo immemorabile. Usare il nome croato della città quando si parla e si scrive in italiano è una forzatura. E sostenere che oggi Fiume sia maggiormente conosciuta in ambito internazionale con il suo nome croato rasenta a mio parere la disonestà intellettuale. In Austria, in Ungheria, in Inghilterra, per non dire in Italia, Fiume è sempre stata una città riconosciuta anche con il suo nome italiano per la sua storia straordinaria”, ha concluso Moreno Vrancich.

Certi ambienti sembrano però evidentemente restii a usare oggi il nome italiano della città e la lingua italiana.


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