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Nella sede della Regione Istriana, a Pola, è stato firmato un accordo di collaborazione tra il presidente della Regione Istriana Boris Miletić e il segretario generale della Società Dante Alighieri Alessandro Masi. Presenti anche l’assessora per la Comunità nazionale italiana e gli altri gruppi etnici Tea Batel e Barbara d’Annunzio, in qualità di persona competente per i progetti e la promozione linguistica della Dante. La cooperazione tra la Regione e la Dante è iniziata nel 2020 attraverso l’offerta congiunta di corsi di formazione per insegnanti di lingua italiana, che da allora si tengono due volte l’anno. Anche l’Agenzia per l’Istruzione della Repubblica di Croazia è coinvolta nel progetto.
L’italiano in Istria. «Il nostro obiettivo è di promuovere e preservare la lingua italiana in Istria e la collaborazione con la Società Dante Alighieri di Roma, il cui ruolo è proprio questo, è per noi estremamente importante. Sono lieto – ha spiegato il presidente Miletić – che tutte le attività svolte a livello di Regione Istriana siano riconosciute dalle istituzioni italiane. Il bilinguismo è definito anche dal nostro Statuto e fa parte della nostra identità e delle nostre peculiarità regionali, ed è per questo che è nostro desiderio, ma anche nostro dovere, alimentarlo ulteriormente. Numerosi programmi di promozione della lingua e della cultura italiana, che rivestono particolare importanza per la comunità nazionale autoctona italiana, sono attuati attraverso l’assessorato competente. L’odierna formalizzazione della collaborazione con la Società Dante Alighieri di Roma è un ulteriore passo avanti in questo senso».
Masi ha ricordato che l’Istria è una bellissima regione con una ricca storia, che, tra l’altro, è caratterizzata dal bilinguismo. Per questo, per la Dante questa collaborazione non rappresenta uno sforzo, ma un vero piacere. Con l’accordo, la Regione Istriana e la Società Dante Alighieri si impegnano a promuovere e sviluppare la cooperazione al fine di promuovere e informare il pubblico su eventi informativi, educativi e iniziative per la diffusione della lingua italiana, affinché i docenti che insegnano a tutti livelli di istruzione, in Italia e all’estero, possano agire con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità delle attività didattiche e affinché i partecipanti acquisiscano le migliori conoscenze possibili, soprattutto in termini di competenze nel campo della lingua e della cultura italiana.
Rete italofona mondiale. Per l’occasione, Masi ha scritto una lettera al quotidiano Avvenire sottolineando l’importanza dell’italiano d’Istria come lingua ancora viva, ed evocando, forse per la prima volta, il concetto “politico” di rete italofona nel mondo. «Esiste e si chiama Svizzera, San Marino, Città del Vaticano, Albania, Malta: paesi – dice Masi – dove la pratica della lingua italiana è legge, consuetudine, tradizione, storia. Forse non tutti sanno che anche la penisola istriana, quel lembo di terra tra Trieste e Pola, presso il Carnaro “ch’Italia chiude e’ i suoi termini bagna”, come scrive Dante, può essere annoverata a pieno diritto ancora oggi nell’albo degli italofoni. (…) Ma torniamo alle questioni di una regione dal bilinguismo quasi perfetto se non fosse per la debole spinta proveniente proprio da chi di questi temi dovrebbe o avrebbe dovuto farsi carico. E non parlo dei croati, che con le recenti deliberazioni “sull’uso della lingua italiana parlata e scritta nell’esercizio delle attività commerciali”, hanno dato un ulteriore riscontro al problema, quanto di noi italiani sempre meno attenti a ciò che accade fuori dai confini nazionali. L’accordo siglato lo scorso 8 novembre la Tra la società Dante Alighieri e la Regione Istria potrebbe mettere qualche freno – così conclude la lettera Masi – a questo preoccupante fenomeno riattivando strumenti a azioni concrete sul piano della formazione dei docenti, della certificazione linguistica, della promozione del cinema e del libro italiano, ma soprattutto rinvigorendo lo scambio culturale tra Italia e Istria con convegni, conferenze ed eventi di cui anche la Comunità degli italiani di Pola potrebbe farsi carico in un più ampio programma da attivare dal 2023».
(Fonte: Regione Istriana – quotidiano Avvenire)
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