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La più grande scuola italiana all’estero, quella di Asmara in Eritrea, con oltre 100 anni di storia e un ruolo primario nella diffusione della nostra lingua nel corno d’Africa, è chiusa dalla scorsa estate. Le autorità eritree vi hanno posto i sigilli, additando la responsabilità al governo italiano. In questo articolo avevamo ripercorso la vicenda.
Oggi vi segnaliamo una petizione in linea, creata sul portale Change.org, per chiedere di non chiudere definitivamente l’istituto.
Il testo, indirizzato al Ministero dell’Educazione eritreo e al Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, è in inglese. Segue una nostra traduzione in italiano.
Invitiamo tutti i lettori a firmare subito la petizione. Nessuna azione dev’essere lasciata intentata per salvare questo istituto.
CLICCA QUI E FIRMA ORA
La chiusura della Scuola Statale Italiana ad Asmara è un pericolo da evitare a tutti i costi; questo istituto da decenni prepara geometri, ingegneri, classe dirigente del Paese ”: così all’agenzia Dire Padre Vitale Vitali, 45 anni di missioni nel Corno d’Africa, sulla revoca della licenza comunicata dal governo eritreo.
“Quella della Scuola è un’esperienza fondamentale” sottolineano i religiosi, dei Pavoniani, congregazione che opera in Eritrea dal 1969 e che oggi rimane custode nella capitale di una biblioteca di riferimento, con decine di migliaia di testi di antropologia, linguistica, storia. “Con le sue scuole elementari, medie e superiori, l’istituto ha preparato, emancipato e sostenuto generazioni di eritrei, compresi futuri leader e figli di ministri” sottolinea padre Vitali. “Bisogna stare molto attenti e agire subito anche perché ad Asmara a volte vengono fatti annunci per valutare le reazioni che producono”. Per ora è difficile capire i motivi dietro l’avviso di revoca. La decisione andrebbe di pari passo con il ritiro di Asmara da un accordo tecnico bilaterale che prevede l’istituzione di un organo di gestione congiunto, composto da rappresentanti italiani ed eritrei. La revoca della licenza, permesso necessario alla Scuola per continuare l’attività educativa e culturale iniziata nel 1903, durante il periodo coloniale, ha destato l’allarme anche di insegnanti e formatori. Secondo l’associazione professionale e sindacale Anief, la decisione tocca “un pezzo fondamentale delle relazioni diplomatico-culturali” tra Italia ed Eritrea.
Padre Vitali sollecita un intervento del governo di Roma, rilanciando una lettera ai ministri degli esteri e dell’Istruzione, Luigi Di Maio e Lucia Azzolina, firmata in questi giorni da Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil. Il testo evidenzia che l’istituto di Asmara è “storicamente uno dei centri di eccellenza del sistema scolastico italiano all’estero, dove dirigenti e docenti lavorano con dedizione e professionalità nonostante le difficoltà di organico degli ultimi anni, recentemente aggravate dalla situazione di pandemia che non ha risparmiato il continente africano “. Secondo padre Vitali, missionario da 45 anni in Eritrea, l’ultima volta ad Asmara a novembre 2019, il governo di Giuseppe Conte dovrebbe intervenire quanto prima in modo” incisivo “e deciso” .
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Diffondi il più possibile la notizia e la petizioni ai tuoi contatti e attraverso i tuoi profili sulle reti sociali. Questa battaglia è importante e invitiamo tutti a portarla avanti con tutti i mezzi di cui dispongono. Grazie.
La redazione di
Italofonia.info
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