Manoscritti ritrovati: pubblicato un “aeropoema” inedito di Marinetti

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Scoprire un inedito di qualche importante autore, e divulgarlo per la prima volta, è il sogno di ogni studioso, ma anche ciò che può infervorare ogni appassionato lettore. L’espediente del “manoscritto ritrovato” è alla base di capolavori come il Don Chisciotte di Cervantes, l’Ivanhoe di Walter Scott o I promessi sposi manzoniani. Nel caso dell’Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista di Filippo Tommaso Marinetti, però, non c’è alcuna finzione letteraria. È tutto vero.

Daniele Imperi gestisce un ricchissimo sito dedicato al padre del Futurismo, e nel suo continuo lavoro di ricerca e aggiornamento si è imbattuto in un manoscritto mai pubblicato conservato nel Connecticut, presso la Beinecke Library di New Haven. Si tratta di un ritrovamento dalle modalità insolite, perché non nasce sul campo, in qualche archivio polveroso, ma è il frutto di una ricerca figlia del digitale e della condivisione in Rete delle fonti.
E così il documento, dimenticato e smarrito nella ridondanza delle informazioni, è stato finalmente pubblicato da Diana edizioni agli inizi di novembre.

L’Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista, con il sottotitolo “Parole in libertà futuriste”, non è però un’opera circoscritta al fascismo. Il rapporto tra Marinetti e il regime ha infatti avuto elementi di affinità ma anche di contrasto, e il movimento Futurista – la prima delle avanguardie del Novecento che ha anticipato surrealisti o dadaisti – non era intrinsecamente connesso alla realtà politica italiana, tanto è vero che ha attecchito poi nell’Unione Sovietica comunista con autori come Majakovskij. Per comprendere di cosa tratta questo componimento ho intervistato il riscopritore che ne ha curato la pubblicazione.

 

Daniele Imperi, come hai fatto a scovare questo inedito?

“È successo nel settembre 2018. In quel periodo mi stavo documentando sul Futurismo, e leggendo le opere di Marinetti, a partire dal romanzo Il club dei simpatici, da qualche parte su internet, non ricordo più bene dove, ho trovato la citazione di questo aeropoema inedito. L’opera era stata segnalata per la prima volta nel 1992 nel saggio Artecrazia: l’avanguardia futurista negli anni del fascismo di Claudia Salaris, una studiosa del Futurismo e delle avanguardie del Novecento.”

Ci spieghi che cos’è un aeropoema? E di che cosa parla questo inedito?

“Aeropoema – come aeropoesia, aeropittura, aeromusica, aeroscultura, aeroteatro ecc. – sono neologismi futuristi che rimandano ai concetti di dinamismo e sintesi, ma soprattutto afferenti all’idolatria della macchina, al mito della velocità, temi apparsi già nel Manifesto di Fondazione del 1909.

In particolare un aeropoema è un componimento poetico che rispetta le norme programmatiche dell’Aeropoesia. Manifesto futurista ai poeti e agli aviatori del 1931.

L’elemento aero sottolinea i caratteri dell’aviazione applicati all’opera, anzi al genere artistico cui l’opera fa parte. Nell’Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista Marinetti compie dei voli, non solo geografici, all’interno delle vicende cantate, tanto che non è possibile rilevare una sequenza logico-temporale degli avvenimenti.

Lo stesso incipit del componimento ci suggerisce la sua natura aeropoetica:

Grazie Lucetta per i fogli del tuo quadernino armonizzano nell’immensa casa del cielo divenuta famigliare coi suoi nostri aeroplani sonnecchiano facendo le fusa gattoni di nichelio maestri delle nuvole d’argento

Sorvegliare dall’alto folti d’alberi erbe casolari verdi vigneti brillanti ferro piombo zinco fosfati carbone e terra terra terra

L’intero aeropoema è dunque un intreccio di ricordi, di sensazioni anche sonore, olfattive e tattili. Un componimento polifonico, con l’entrata in scena di più voci, di più personaggi, che fanno da comprimari a Marinetti.”

Uno degli aspetti più affascinanti dei manoscritti letterari sono le correzioni autografe che rivelano la genesi e gli affinamenti dell’autore nella composizione. Si trovano anche in questo scritto?

“Nella maggior parte dei casi Marinetti ha semplicemente preferito sostituire una certa parola con un’altra oppure ne ha eliminata una che deve aver considerato in un secondo momento superflua. C’è però un verso in cui ha eliminato un’intera frase che riporto, per i curiosi, fra parentesi quadre:

Entrare solo forse non solo e mi guida il buon diavolo panciuto mercante di vino subito a ciceronare archi eterni su monumentali botti incavernate e nelle breccie aperte sulla campagna contorcersi di fichi d’india melagrani limoni aranci ad ombreggiare [una tavola di pietra sostenuta da 4 ciocchi o cuoiate gambe di briganti]

Inoltre, nello stralcio del foglio manoscritto 48a si nota un intero verso depennato, che Marinetti ha poi inserito più avanti.”

C’è qualcosa di inedito anche nei contenuti che rivela notizie o fatti che non si sapevano?

“L’unico episodio non conosciuto, a cui il poema concede molto spazio, è quello riguardante un’avventura erotica di Marinetti con una certa Gioia Silvestri, di cui non sono riuscito a trovare informazioni. Potrebbe essere un episodio inventato o l’autore potrebbe aver mascherato il nome. Ma di episodi storici che non si conoscevano non c’è traccia, a parte, forse, la sensazione di Marinetti di essere ucciso nel carcere di San Vittore, quando fu arrestato a Milano il 18 novembre 1919 insieme a Mussolini e ad altri, accusati di attentato alla sicurezza dello Stato e organizzazione di bande armate: «Ritorna ritorna il pensiero alla probabilità crescente d’essere accoppato sordamente in prigione segretamente fuori da ogni possibile pubblicità salvatrice».

Secondo Marinetti sarebbe potuto succedere «per ordine o taciturna acquiescenza di Nitti ansioso di sfruttare una governativa vittoria socialcomunista a suo vantaggio personale». Da cosa proveniva questa sensazione? Ecco un’informazione che sarebbe interessante scoprire…”.

Per scoprire tutti i risvolti di questo inedito pubblicato dopo quasi ottant’anni dalla morte dell’autore:

Filippo Tommaso Marinetti,
Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista. Parole in libertà futuriste,
a cura di Daniele Imperi,
Prefazione di Pier Luigi Ferro,
Diana Edizioni (3 novembre 2023);

96 pagine
15 euro

In vendita anche su Amazon.

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