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È stato firmato ieri ad Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti, un documento di portata storica, sulla “fratellanza umana, per la pace mondiale e la convivenza comune”, basato su tre principi: Adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio.
Il testo è stato firmato, nell’ambito di un incontro interreligioso internazionale, dal capo della chiesa cattolica Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar.
Il documento ufficiale, vogliamo sottolineare, è stato redatto in due lingue: l’arabo e l’italiano, lingua veicolare della Chiesa e ufficiale dello stato della Città del Vaticano. Lo potete leggere qui, anche tradotto in altre lingue.
Il Papa si trova nel Paese in visita ufficiale. Restando sull’aspetto linguistico, notiamo che in tutte le occasioni, fin dalla cerimonia di accoglienza del Papa al palazzo reale, tutti gli annunci ufficiali erano in doppia lingua, araba e italiana:
“Distinti ospiti, diamo il benvenuto a sua Santità Papa Francesco, capo dello stato della Città del Vaticano”, dice l’annunciatrice (min. 8:00) dopo l’annuncio in arabo.
Lo stesso Francesco, più tardi, durante il suo discorso, ha prima rivolto il primo tradizionale saluto arabo, e poi ha proseguito in italiano, come di consueto:
La lingua italiana dunque, resta al centro di rapporti diplomatici, interculturali e interreligiosi di dimensione globale e di portata storica. Un ruolo che non accenna ad affievolirsi ma anzi sembra acquistare sempre più prestigio.
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