La parola svizzera dell’anno in italiano per il 2022 è “penuria”

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Ogni anno la Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) sceglie una parola rappresentativa del sentire degli Svizzeri. Si cominciò nel 2003 con la Svizzera tedesca.  Il Dipartimento di Linguistica applicata della ZHAW ha in seguito assunto la responsabilità e il coordinamento della scelta per le altre lingue nazionali. Nel 2017 è così stata selezionata anche una parola in francese, nel 2018 in italiano e, infine, nel 2019, si è aggiunta, in collaborazione con la Lia Rumantscha, la parola dell’anno in romancio.

Quest’anno lo studio ha nominato per la lingua italiana la parola “penuria”. In seconda posizione si trova “coraggio” e in terza “invasione”.

Nel 2020 e 21 le parole dell’anno sono state, rispettivamente, “pandemia” e “certificato”, mentre il 2022 ha posto al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica la guerra in Ucraina, con le sue conseguenze negli ambiti dell’economia, dell’energia, dell’accoglienza dei profughi, precisa la ZHAW in una nota. “Guerre, crisi ambientali, difficoltà nell’approvvigionamento energetico ed alimentare pongono le nostre società davanti a sfide epocali da affrontare con coraggio, lo stesso coraggio mostrato dalla popolazione ucraina contro l’invasore russo e dalle donne iraniane contro la misoginia del regime teocratico in Iran”, spiega da parte sua Angelo Ciampi, citato nel comunicato in qualità di membro della giuria di lingua italiana che ha scelto la parola dell’anno.

Per quanto riguarda il resto della Confederazione, la situazione è simile per il tedesco, dove si è imposta “Strommangellage” (ossia “penuria energetica”) e il romancio con “mancanza”. Gli Svizzeri francofoni si distinguono anche quest’anno rispetto al resto del Paese con “boycotter”, ossia “boicottare”.

La selezione della parola svizzera dell’anno avviene su tre livelli. Per prima cosa c’è l’analisi della più grande banca di dati testuali in Svizzera. I ricercatori e le ricercatrici della ZHAW ne estraggono una lista di parole che, nell’anno in corso, si sono rivelate statisticamente più frequenti nella comunicazione pubblica rispetto al passato. A questa lista si aggiungono poi proposte provenienti dal pubblico. Infine, una giuria di esperti si riunisce per deliberare sulla base di questo elenco ed elegge, per ciascuna lingua, la parola vincitrice.

 

 


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