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In queste settimane nello Stivale si parla molto dell’impennata di prenotazioni di turisti italiani in Albania. Lo stesso primo ministro albanese Edi Rama ha scherzosamente paragonato gli sbarchi di turisti italiani in Albania a quelli dei profughi albanesi in Italia negli anni ’90. Lo ha fatto sulle reti sociali, scrivendo in italiano, lingua che padroneggia senza problemi.
Il piccolo Paese dall’altra parte dell’Adriatico attrae soprattutto per i prezzi delle strutture alberghiere e dei lidi balneari, spesso meno della metà di quelli italiani. E naturalmente ha un bel mare e tante bellezze naturalistiche da scoprire, oltre a un popolo accogliente. Ma ciò di cui vogliamo parlare qui è l’aspetto linguistico.
Non tutti gli italiani lo sanno, ma in Albania una percentuale altissima della popolazione capisce bene la nostra lingua, e molti la parlano. Tanti turisti lo stanno scoprendo, ed è per loro una piacevole scoperta.
Scrive Martina, viaggiatrice Italiana, sul proprio blog:
In Albania una persona su 3 (circa) parla italiano e lo parla anche molto bene. Tantissimi ragazzi con la caduta del regime e la povertà che ne conseguì, venirono qui a cercare lavoro dove impararono la lingua e la maggior parte di loro poi è tornata a casa. Essendo l’Albania molto vicina all’italia inoltre la televisione trasmette qualcuno dei nostri canali. Anche se mi piace parlare inglese devo ammettere che potermi esprimere nella mia lingua mi è spesso più comodo e sicuramente molto meno faticoso.
Martina non è l’unica. Altri turisti esprimono soddisfazione per la possibilità di esprimersi liberamente nella propria lingua in un Paese straniero. Insomma, se i prezzi attraggono, la diffusione dell’italiano migliora l’esperienza del turista della Penisola.
Alcuni studenti che in Albania ci vivono, frequentando i corsi in italiano di una università privata albanese, si azzardano a definire il Paese delle aquile “la ventunesima regione d’Italia”.
La presidente Giorgia Meloni, che ha trascorso in questi giorni qualche ora con Edi Rama, invitata dal collega albanese per un soggiorno informale, vede nei Balcani un’area in cui l’Italia deve tornare protagonista. La invitiamo a non tralasciare, in questa strategia, l’aspetto linguistico. E l’Albania è una nazione in cui l’idioma di Dante può e deve restare centrale. L’Italia può aiutare in tanti modi, dalle scuole italiane già presenti, al potenziamento dei corsi di lingua,gli scambi economici e culturali, il programma Illiria che porta l’italiano come prima lingua straniera in tante scuole secondarie albanesi. Speriamo che questo governo prosegua e potenzi ciò che di positivo nel tempo è stato costruito tra queste due sponde del mare Adriatico.
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