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Alcuni risultati parziali del censimento della Repubblica di Croazia del 2021 avevano mostrato un calo consistente della popolazione nazionale, quasi il 10% in meno rispetto al 2011. Oggi 22 settembre 2022 sono giunti i risultati definitivi dell’analisi, e com’era purtroppo ampiamente prevedibile, il calo della popolazione complessiva della Croazia ha avuto un impatto non indifferente anche sulla consistenza numerica delle minoranze nazionali. Quella italiana non fa eccezione.
I dati definitivi del Censimento del 2021, diffusi dall’Istituto nazionale di statistica (DZS) non fanno altro che confermare una tendenza discendente che va avanti del resto, con qualche rara eccezione, già da un paio di decenni a questa parte. Se guardiamo i dati del Censimento dall’ottica dell’appartenenza nazionale, che i cittadini potevano indicare, gli italiani rappresentano questa volta lo 0,36 per cento della popolazione del Paese, mentre nel 2011 erano lo 0,42 per cento e nel 2001 lo 0,44. In termini numerici i cittadini croati che si sono dichiarati di nazionalità italiana stavolta sono stati 13.763; dieci anni fa erano 17.507, mentre nel 2001 erano stati 19.636.
In calo anche i cittadini che si sono dichiarati di madrelingua italiana: stavolta sono stati 12.890 (0,33% della popolazione), dieci anni fa erano 18.573 (0,43%). Un calo del 30% (5683 persone in meno). Vent’anni fa erano stati 20.531.
Balza all’occhio, inevitabilmente, che per la prima volta nel Censimento del 2021, il numero dei cittadini di madrelingua italiana è inferiore al numero di quelli di nazionalità italiana.
Nei prossimi giorni ci aspettiamo commenti delle rappresentanze della comunità italiana, per capire quali eventuali strategie possano essere messe in campo per arginare un ulteriore calo nei prossimi anni.
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