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Come molti sanno, la Somalia moderna deriva dall’unione della Somalia britannica e di quella italiana, che è stata un protettorato italiano dal 1889 al 1908 e in seguito una colonia fino al 1941. In seguito gli italiani amministrarono il Paese dal 1950 al 1960 – unico caso per una potenza sconfitta nella guerra – guidandolo verso l’indipendenza. Fino al 1969 il somalo non esisteva in forma scritta, ma solo parlata. Dunque tutto ciò che si scriveva era in arabo o in italiano, lingua ufficiale e della legge.
In quanto studente somalo di legge, mi concentrerò in questo articolo nel ruolo della lingua italiana nella legislazione del mio Paese e di come, anche a molti anni di distanza, questa lingua sia molto importante per chi compie i miei studi. Tanto che io stesso continuo a studiarla e proseguirò in Italia la mia specializzazione.
Come detto, la lingua italiana ha avuto e ha ancora un ruolo nel sistema legale della Somalia. Molti libri di diritto sono scritti in italiano, compreso il Codice penale. Il codice penale somalo fu approvato nel 1962, ma non entrò in vigore fino al 3 aprile 1964. Il codice non ha subito aggiornamenti di sostanza da allora fino ad oggi, salvo il fatto che oggi nella parte introduttiva viene specificato che ogni provvedimento del codice contrario alla sharia, introdotta nel 2009 (la Somalia è un Paese islamico) sia automaticamente da considerarsi inapplicabile.
Il Codice penale della Somalia
Il Codice penale somalo fu approvato con il Decreto legislativo n. 5 del 16 dicembre 1962, ed entrò in vigore il 3 aprile 1964.
Anche se essenzailmente basato sul codice penale italiano del 1931, il codice somalo era, nel processo della sua stesura, influenzato dalle leggi e dalle consuetudini tradizionale somale ed islamiche, nell’intendo di adattarsi alla realtò del nuovo Paese nato nel 1960 dai territori coloniali italiano e dalla piccola porzione britannica, a nord.
Per scrivere questo articolo ho fatto riferimento a due fonti scolastiche non ufficiali che descrivono il testo del codice penale somalo. Furono pubblicate con commenti e annotazioni nel 1967 e nel 1971 rispettivamente. Le referenze nel mio articolo si riferiscono sempre all’edizione 1967.
Il codice era diviso in tre libri:
- Libro I, I reati in generale
- Libro II, I delitti in particolare
- Libro III, Le contravvenzioni in particolare
Ciascun libro era diviso in parti, a loro volta suddivise in capitoli, sezioni e articoli. In totale 25 parti, 14 sezioni, 46 capitoli e 565 articoli. Gli articoli sono numerati in ordine sequenziale dall’1 al 565 e non esistono spazi vuoti per future aggiunte.
La classificazione dei reati definite come crimini e le contravvenzioni dipende dalla natura del diritto o dell’interesse che è stato offeso o minacciato dall’atto criminale.
L’importanza dell’italiano per gli studenti di legge di oggi
Per gli studenti somali che oggi studiano giurisprudenza è molto utile imparare la lingua italiana. Per tutti gli studenti somali, in realtà, ma per quelli di legge in particolare.
La conoscenza dell’italiano consente di comprendere i libri e i documenti scritti dalle precedenti generazioni, nell’epoca in cui il somalo non era usato nello scritto. I bollettini ufficiali della Repubblica (in alto nell’immagine), le leggi, ma anche i giornali fino ai primi anni ’80 dello scorso secolo. Non conoscere l’italiano significa non avere accesso a una parte enorme del proprio passato, perché non esistono sempre traduzioni in somalo o inglese.
Ci sono anche documenti che sono andati distrutti nella guerra civile che ha distrutto la Somalia dal 1991 al 2007, ma in Italia ce ne sono delle copie e questo ha permesso di ricostruire il passato su cui basare la nuova Repubblica federale. In Italia l‘archivio del Centro studi Somalia dell’Università di Roma Tre raccoglie moltissimi documenti.
L’italiano era inserito nella costituzione temporanea somala del 2004 (art. 7) come lingua co-ufficiale del governo provvisorio federale, insieme all’inglese, e con il somalo e l’arabo (lingue ufficiali).
Bisogna anche considerare che ci sono molte parole di origine italiane che sono diventate parte della lingua somala, come ad esempio seenbari (sempre), Dirito (Diritto), Jiira (Gira), e ancora Armaajo, Bakeeri, Fasaleeti, Laamayeeri, luujito,Boorso, Atoore, Fiilo, Aboosto, Abuukaato, Aseendo, Aarbitaro, Albeergo, Ayuuto, Atariisho, Afaare, Aalkoliiste, Buundo, Boolbare, Badiil, Boosteejo, Biyasheeri, Baako, Balooni, Bambiire, Bistoolad, Batari, Doobiyo, Doolsho, Dibutaati, Gambaleelo, Fatuurad, Foorno, Fiyoore, Fargeeto, Fiilo, Farmashiye, Foodare, Feesto, Iskoronyo, Iskaalsho, Isbartiibo, Istakiin, Iskoobe, Isbasiini, Iskaabulo, Isbatoore, Isbaramuuto, Jeesto, Jaaw, Jaako, Jaallo, Jardiin, Jiiro, Luujito, Laastiko, Laasatiibo, Naastaro, Naafto, Katabaan, Kelyenti, Kubeerto, Kaalshiro, Karkeeto, Kabraale, Kaariko, Kabalyeeri, Kaasayeeri, Koryeeri, Karaani, Koronto, Kaasafoorto, Kumadiin, Katiino, Kanooni, Kooye, Kushiin, Kaabbo, Minishiibiyo, Rigoore, Rubaneeto, Rajabeeto, Rumaan, Ruujino, Ookiyaale, Oraariyo, Weekiyo, Weershe, Waardiye, Shukumaan, Shaneemo, Shinyeer, Shamiinto, Shukulaato, Sakeel, Salooto, Safiito, Sabarloogo, Senti, Tabakaayo, Teesaro, Tubaako, Taraafiko, Tiibisho, Turuufo, Toorno, Turumbo, e molte altre usate ogni giorno dai somali.
Inoltre imparare l’italiano aiuta ad andare a studiare in Italia, come sto per fare io. Certo, molti corsi sono in inglese, ma altri potranno essere in italiano, e per vivere in Italia l’italiano è fondamentale.
La nuova diffusione dell’italiano in Somalia
In Somalia, l’insegnamento della lingua italian è ripreso nel 2021, riportando un grande successo. All’Università nazionale somala, fondata dagli italiani nel periodo dell’Amministrazione fiduciaria e riaperta nel 2014, lo studio dell’italiano non è stato messo come obbligatorio ma facoltativo. Eppure i primi 300 posti disponibili sono subito stati occupati. Molti studenti possono quindi studiare l’italiano gratuitamente o a basso costo, grazie anche all’impegno dell’Ambasciata d’Italia in Somalia, che vuole espandere il numero di centri di insegnamento dell’italiano a Mogadiscio e in tutto il Paese. In futuro potrebbero tornare anche corsi di laurea insegnati in italiano.
Dal 2022 anche la trasmissione in lingua italiana sulla Radio Mogadiscio ha ripreso, dopo 30 anni di interruzione. Potete trovare qui le puntate, o anche su Spotify. Ogni giorno trovate la nuova trasmissione.
La lingua italiana, abbiamo visto, è importantissima per noi somali per conoscere il nostro passato, ma grazie al nuovo piano per ricostruire la relazione solida con l’Italia, che dopo il colonialismo ha lavorato bene facendo della Somalia un Paese evoluto negli anni 60 e 70, essa può anche essere parte del nostro futuro.
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Fonti:
1/ Angeloni, Renato, Codice Penale Somalo – The Somali Penal Code, [Italian and English Text]
(Milano: Giuffre Editore, 1967), pp. 1-331.
2/ Ganz glass, Martin R, The Penal Code of the Somali Democratic Republic (New Brunswick;
Rutgers University Press, 1971), pp. XVII-XXI and 1-644.
Somalia-2
3/ Rodolfo Sacco, Introduzione al Diritto privato somalo, Università di Torino
4/ Centro studi archivio Somalia Università Roma Tre
Articolo scritto da Abdiaziz Hared – Revisione testo: Giorgio Cantoni
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