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Non si tratta di un sondaggio con i crismi di un rilevamento scientifico, ma la domanda lanciata ai propri lettori dal noto sito economico-finanziario Money.it non poteva lasciarci indifferenti: Multa per chi usa parole straniere, sei d’accordo?
Il quesito riguarda la proposta di legge del deputato Fabio Rampelli, di cui tanto si sta parlando negli ultimi giorni.
La proposta, che traccia la base di una politica linguistica per l’italiano, prevede per chi nelle comunicazioni ufficiali utilizza troppo delle parole straniere, delle multe che possono variare tra i 5.000 e i 100.000 euro. Tra i vari articoli è previsto anche che “le sigle e le denominazioni delle funzioni ricoperte nelle aziende che operano nel territorio nazionale dovranno essere in lingua italiana, come anche i contratti di lavoro”. Le aziende private e gli enti pubblici che non rispettassero queste norme potrebbero incorrere – com’è normale per ogni legge – in sanzioni pecuniarie.
Il responso dei lettori, forse un po’ a sorpresa per alcuni, è stato chiaro: il 52% ha risposto di sì, mentre il 47% non è d’accordo con la proposta di Rampelli.
Una vittoria di misura e su un numero di rispondenti che non conosciamo, ma verosimilmente non superiore a poche migliaia. Comunque interessante, perché registra in qualche modo un malumore verso l’eccesso di anglicismi spesso oscuri da parte di chi dovrebbe dare l’esempio usando un linguaggio comprensibile a tutti i cittadini.
A questo punto sarebbe interessante affidare un vero sondaggio a campione, con maggior peso e rigore scientifico, a qualche istituto specializzato, perché si possa conoscere cosa i cittadini pensano di questa proposta di legge. Che in ogni caso, a nostro avviso, merita quantomeno di essere discussa in parlamento.
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Fonte: Money.it
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