A Trieste si è svolto il V Congresso nazionale dell’associazione “L’Italia oltre i confini”

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Italofonia, confine orientale, terre italiane oltre confine oggetto di un convegno tenutosi lo scorso 18 ottobre a Trieste presso la sede della Lega Nazionale a cura dell’associazione “L’Italia oltre i confini”, un evento che, giunto alla sua quinta edizione, assume una particolare rilevanza in vista del primo vertice mondiale dell’italofonia, in programma il 18 novembre prossimo a Roma.

Ha aperto i lavori l’avv. Paolo Sardos Albertini, presidente della Lega Nazionale, che, soffermandosi sul tema delle Foibe, ha ricordato come vittime dell’eccidio non sono stati soltanto gli italiani, bensì anche decina di migliaia di sloveni e centinaia di migliaia di croati. Coordinatore dei lavori Roberto Orsillo, vicepresidente de “L’Italia oltre i confini”. Tra i relatori, Luca Bellani, presidente di “Trieste Pro Patria” il quale ha ricordato la figura di Luigi Kossuth, ungherese, esule a Torino a séguito dei moti per l’indipendenza magiara del 1848.

Franco Biloslavo ha quindi parlato dell’Istria interna e dei suoi abitanti di lingua italiana, sottolineando i non sempre facili rapporti con le popolazioni di etnia slava della campagna circostante.

A tal proposito Biloslavo ha citato il caso di Piemonte d’Istria e la lettera del 1894 rivolta dai suoi abitanti, per lo più italofoni, all’autorità ecclesiastica per ottenere l’insediamento presso la loro Chiesa di un Parroco parlante la lingua del Sommo Poeta. Illuminante a questo proposito l’intervento del dr. Luca Cancelliere con un’ampia relazione sulla situazione delle popolazioni italofone giulianodalmate nell’impero austriaco, divenuto nel 1867 austroungarico.

Giancarla Lazzari, scrittrice romana ma profonda conoscitrice della realtà giulianodalmata, ha parlato dell’italiano quale prova di identità, nonché del ruolo della letteratura come ponte verso la conoscenza della storia. La stessa ha poi letto una relazione di Marco Vigna, impossibilitato a presenziare, sull’influenza della lingua e della cultura italiana a Vienna e nel resto dell’Impero Asburgico tra Sei e Settecento. Strettamente connessa la relazione di Dario Simonetti, Presidente de “L’Italia oltre i confini”, che ha concluso i lavori con un intervento su come la lingua e cultura italiana possano giocare un ruolo  importante di riferimento presso le altre culture.

A fare da filo conduttore tra i vari interventi, è stato il bisogno di riscoprire un’Italia gremita di bellezza e di positività che possa contrastare l’immagine negativa che gli stessi Italiani hanno, tuttora e troppo spesso, del proprio Paese.

 


Articolo di G.L. Ugo – In copertina: simbolo dell’associazione L’Italia oltre i confini

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